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10/04/2022 08:34:00

Pantelleria: convive con l'ex cognata. Adesso rischia il processo, ecco perchè 

Il rinvio a giudizio, per “atti persecutori” (stalking) e lesioni personali, è stato chiesto dalla Procura di Marsala per uomo di 55 anni (S.D.M.), di Pantelleria, denunciato dalla sua ex compagna nel dicembre 2020.

I due, che in precedenza erano cognati, si separarono dopo un violento litigio nell’agosto 2020. Successivamente, l’uomo avrebbe iniziato a insultare e a tormentare la donna, che a quel punto temeva per la sua incolumità e per quella delle due figlie. S.D.M. avrebbe, infatti, cominciato a molestare l’ex compagna, anche per strada, oltre che per telefono.

E per questo, proprio il giorno di Natale di due anni fa, impaurita, la donna è fuggita a Trapani, dove per circa un mese è stata ospite di un B&B. Per decidere sulla richiesta di rinvio, l’ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala ha fissato la prima udienza per il prossimo 26 maggio. La situazione precipitò il 21 agosto del 2020, quando, tornato a casa visibilmente ubriaco, almeno secondo quanto sostiene l’ex compagna (P.F.M.P., pantesca, di 45 anni), per un banale motivo, e cioè chi doveva rispondere al telefono che squillava, sarebbe accaduto il finimondo. Anche perché le due figlie della donna si schierarono con la madre. S.D.M, infatti, sempre il racconto dell’ex compagna, andò in escandescenze. Prima gettò a terrà il suo telefono cellulare che squillava e poi iniziò a rompere piatti e altre stoviglie. Avrebbe anche distrutto l’argenteria di casa. E alla richiesta della compagna di smetterla, l’avrebbe schiaffeggiata con violenza, provocandole un vistoso ematoma. Per questo, la figlia del fratello gli tirò in faccia la spazzola che aveva in mano. Lui gli si scagliò addosso e la colpì con calci e pugni. La ragazza riuscì a divincolarsi, perché la madre diede un calcio al costato dell’uomo, e a fuggire verso l’abitazione di alcuni vicini, che poi intervennero in loro difesa. L’indomani, il ricorso ai medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Nagar”, dove alla donna furono diagnosticate ferite guaribili in 7 giorni e alla figlia in 3 giorni.



Giudiziaria | 2024-12-13 08:15:00
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