Quantcast
×
 
 
26/05/2022 06:00:00

Giovanni Falcone, l'ultima intervista ritrovata

 E' l'ultima intervista rilasciata da Giovanni Falcone. E l'hanno fatta dei ragazzi,  allora lo erano, eccome, il 3 maggio del 1992, per il numero del loro giornale che sarebbe uscito da lì a pochi giorni. Il giornale era "Il pungolo" e rappresenta, ancora oggi, un esempio di giornalismo vivace ed intelligente, portato avanti da alcuni giovani di Trapani, capitanati da Pietro Vento, Proprio lui è autore, con Peppe Spada e Francesca Severi di questa intervista, che riemerge dagli archivi del giornale, e della quale, fino ad ora, Pietro Vento non aveva mai voluto fare cenno: "Troppi ricordi, ed ancora troppo dolore" dice Vento.

"Quel 3 Maggio rappresenta per me un ricorda indelebile - racconta Vento, che oggi è direttore del noto istituto Demopolis -. Fu il mio ultimo incontro con Giovanni Falcone", L'intervista du realizzata in via Arenula, al Ministero di Grazia e Giustizia, nei primi giorni di maggio del 1992. E pubblicata, poco prima di Capaci, da “Il Pungolo”, il giornale dei giovani siciliani.

"Erano giorni amari per Falcone, che spiegava le ragioni per le quali era stato costretto a lasciare il Tribunale di Palermo per proseguire con più forza la sua battaglia dal Ministero. Parla con chiarezza del binomio mafia-politica nella Sicilia e nell’Italia di 30 anni fa ..." commenta Vento. 

Oggi, grazie a Vento e agli ex ragazzi del Pungolo, questa intervista ritorna, per tutti noi. Falcone spiega perchè ha voluto lasciare la Procura di Palermo (in quel momento è al Ministero di Grazia e Giustizia, chiamato dal Ministro Martelli) e si lascia andare a considerazioni amare. Molti avevano preso il suo addio a Palermo come la fine di una stagione di lotta alla mafia, tanto che qualche magistrato si era lasciato andare: "Falcone adesso sta dall'altra parte". "Basta che non pensino che adesso so sta dalla parte della mafia - commenta sarcastico Falcone -. In questo Paese ci si può aspettare di tutto". 

 Falcone sa di non essere più in trincea, "ma in una guerra - spiega - sono importanti sia le truppe che stanno in trincea, sia coloro che stanno al quartiere generale, ad elaborare strategie e tattiche". Falcone, infatti, aveva deciso di abbandonare Palermo e i suoi veleni per contribuire, invece, ad elaborare una nuova impalcatura investigativa e giudiziaria per un contrasto più efficace alla mafia. 

Falcone consegna anche una fotografia su mafia e antimafia: "E' cambiata la consapevolezza della gente" dice. E aggiunge: "La mafia ha capito che la Sicilia non più il cortile di casa sua". Ma, aggiunge: "La pericolosità della mafia è enormemente accresciuta rispetto agli inizi degli anni '80". 

E poi, smentisce le teorie sul "terzo livello", una sorta di mafia di imprenditori e politici che sta sopra Cosa Nostra: "Roba per serie televisive", commenta Falcone. Fu il giudice assassinato 30 anni fa a coniare l’espressione, nel 1982. Ma il circo mediatico, e poi i magistrati dell'Antimafia dagli anni ’90 alla Trattativa, ne snaturarono il senso. Più volte il magistrato contestò l’uso che ne veniva fatto: la “cupola” intesa come anti-stato collegato a poteri politici economici o massonici, esisteva secondo Falcone “solo nella fantasia degli scrittori”. 

Tra le altre cose, il giudice ricorda come i suoi colleghi magistrati fossero, ai tempi, i primi ad osteggiare la sua idea di creazione una Direzione Investigativa Antimafia da affiancare ad una Direzione Nazionale Antimafia, perché secondo loro, "mettevano a rischio l'indipendenza della magistratura". 

 Potete leggere l'intervista integrale cliccando qui. 

 

Prima parte. L'ultima intervista di Giovanni Falcone. Il pungolo, Maggio 2022 by La redazione Tp24 on Scribd

Seconda parte. L'ultima intervista di Giovanni Falcone. Il pungolo, Maggio 2022 by La redazione Tp24 on Scribd