
Cessi. Il nostro viaggio nei bagni pubblici a Marsala
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Per tutti quelli che ci mandano a cag..... Lo abbiamo fatto. O meglio, ci abbiamo provato. Ecco il nostro viaggio inchiesta tra i bagni pubblici a Marsala.
Da un po’ di tempo, fare i propri bisogni nel centro storico di Marsala, è diventato complicato per la carenza di bagni pubblici.
Pochi, quelli che ci sono sono chiusi o tenuti in pessime condizioni. Si è costretti a farla dietro un albero, per i maschietti, o a chiedere la cortesia a qualche bar. Molti bar concedono l’uso della toilette, altri fanno capire, a mezza bocca, che è riservato ai clienti, allora sei “costretto” a consumare almeno un caffè.
Ma come è messa Marsala a bagni pubblici? Abbiamo fatto un giro, in questi giorni, a… provarli.
Per avere un'idea basta chiedere agli abitanti e ai titolari delle attività commerciali del centro storico, nei pressi di porta Garibaldi, che ogni mattina, a cavallo del fine settimana trovano i portoncini di casa puzzolenti e urinati. I più arrabbiato sono gli abitanti del centro che non solo devono far fronte alla musica a alto volume, alla movida selvaggia, ma anche a chi fa pipì sulla porta di casa.
Souvenir della movida della sera.
E questo perchè il bagno pubblico all’ingresso dell’antico mercato del pesce è chiuso da mesi, si stanno facendo dei lavori di manutenzione, l'avviso sulla porta dice che saranno finiti il 30 giugno. Dovrà essere poi affidato a qualcuno. Neanche il bagnetto all’interno dell’antico mercato è agibile, chiuso a chiave, di giorno e di notte.
“Ogni mattina troviamo un’incredibile puzza di pipì, perchè la sera chi frequenta i locali non avendo posto dove fare i propri bisogni li fa qui dentro, in qualche angolino, proprio vicino alle nostre attività”, raccontano i titolari delle attività “diurne” dell’antico mercato.
Come sarà gestito quel bagno quando sarà rimesso in funzione? Di certo non dal Comune, che ha già fatto intendere di affidare il bagno a qualche associazione.
Diversamente da quanto succede al bagno pubblico di Villa Cavallotti.
Di giorno viene aperto e chiuso dai dipendenti comunali, è accessibile a tutti, e le condizioni igieniche benchè non siano tragiche potrebbero essere non proprio consone per donne e disabili.
La sera, le chiavi passano ai gestori del locale in cima al bastione San Francesco. Per usare i bagni, bisogna chiedere a loro e poi riportarle.
Sempre aperto e a dir poco sudicio il bagno pubblico di Piazza Marconi, Porticella, a Marsala. Per l’esattezza è aperto soltanto il bagno per donne e disabili, ma all’interno le condizioni sono a dir poco scandalose. Rifiuti, bottiglie, indumenti usati, e poi tanta puzza e condizioni igieniche proibitive. Eppure qualche tempo fa, dopo un nostro articolo, il Comune aveva ripulito tutto. Adesso è nuovamente inutilizzabile. O meglio, viene usato per fare dell’altro. Non c’è pace.
Come non avevano pace i bagni pubblici che c’erano alle spalle della Chiesa Madre. Erano sottoterra, e per una serie di ragioni sono stati aboliti e coperti con terra e aiuole molti anni fa. D’altronde, De Andrè lo diceva che “dal letame nascon i fior”.
Ma scherzi a parte, la tenuta dei bagni pubblici in una città misura il livello di civiltà della della comunità. In molte città, ad esempio, ci sono bagni a gettone automatizzati. Ma anche docce pubbliche, luoghi per le mamme che allattano. Così come, in altre città, le panchine hanno lasciato il posto a scomodi sedili progettati per impedire che qualcuno si distenda.
A Marsala, invece, il rischio è di tenersela per un bel po’.

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