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30/06/2022 06:00:00

Castelvetrano. Alfano, “Senza un consenso largo, mi dimetterò. Ma non prima di…”

 Avevamo già scritto qui della crisi politica aperta dal sindaco Enzo Alfano di Castelvetrano che, avendo annunciato il ritiro immediato di tutte le cariche assessoriali, aveva chiesto un governo di scopo con la partecipazione di tutte le forze politiche.

Ieri gli abbiamo fatto qualche domanda

 

Sindaco Alfano, non c’è più la giunta?

 

C’erano delle urgenze entro il 30 giugno. Ho allora scritto a tutti i consiglieri, precisando che avrei azzerato la giunta da giorno 30 ed iniziato le consultazioni in maniera formale nella stessa giornata con il M5S, proseguendo poi gli incontri con le altre forze politiche.

 

All’inizio, il M5S aveva la maggioranza assoluta, ma nel corso di questi anni l’ha persa. Perdendo anche degli assessori, che si sono dimessi davvero. Non hanno fatto finta, come di solito si fa in politica, perché magari c’è già pronto l’altro che deve sostituirlo. Senza contare il turn over dei segretari comunali. Che cosa non ha funzionato? Oggi, con l’azzeramento della giunta, possiamo dire che l’era dei 5 Stelle è ormai tramontata. C’è un mea culpa, naturalmente di tipo politico, che si sentirebbe di fare?

 

Il discorso delle dimissioni degli assessori, così come quello dei segretari comunali, è stato presentato dai miei avversari politici come per dire che con questo sindaco non si può dialogare. Ma non è così. Amministrare questo comune è complicatissimo. In primo luogo perché è in dissesto finanziario, e dove ci sono problemi di soldi e di finanze è chiaro che l’armonia non è così facile da mantenere. E poi perché è un comune sciolto per mafia, per cui la prudenza non è mai troppa e bisogna avere un atteggiamento fermo su alcuni punti che ritengo imprescindibili. Un atteggiamento che talvolta i miei avversari scambiano per arroganza o prepotenza.

Non ritengo però che il M5S sia finito. Conserva il merito di aver canalizzato la protesta e aver portato più gente al voto. Certo, adesso c’è anche la delusione per quei leader che hanno lasciato il movimento, ma è anche vero che in tanti ne abbiamo condiviso principi e valori. Al momento il nostro leader è Conte, persona competente e onesta che può mandare avanti l’azione politica. Insomma, il movimento non è affatto finito ed io credo che torneremo a fare la differenza facendo salire i numeri per incidere sia in campo nazionale che locale.

 

Spesso la crisi politica viene seguita dalle dimissioni del sindaco. Lei invece ha proposto un governo di scopo, esponendosi a diverse critiche. In tanti hanno commentato che avrebbero preferito le dimissioni ed una ripartenza. Il governo di scopo è un ultimo tentativo? Se non dovesse funzionare, si dimetterebbe?

 

Non sono attaccato alla poltrona. Ho già detto che se si riuscirà a formare una maggioranza in consiglio comunale, bene. Altrimenti comunicherò alla città i punti che intendo conseguire ed una volta raggiunti i risultati, mi dimetterei.

 

Tra i punti prioritari?

 

Sicuramente la stabilizzazione del personale del comune è un risultato che potrebbe essere raggiunto entro la fine dell’anno, riuscendo magari ad assumere tre figure di categoria D, istruttori tecnici, in modo da dare un futuro a questo comune. Poi non vorrei vanificare gli sforzi fatti in questi tre anni su Agenda Urbana, così come i diversi progetti per il PNRR. Dopodiché, entro i primi mesi dell’anno prossimo mi dimetterei. Tutto questo, naturalmente, nel caso non dovesse formarsi una giunta con un consenso largo in consiglio comunale, con la quale poter arrivare al 2024.

 

Egidio Morici