Saranno processati con rito abbreviato tre dei quattro protagonisti della rissa in cui, la sera del 7 ottobre 2021, a Marsala, in via Curatolo, davanti ad una pizzeria, venne ucciso a coltellate il 27enne Luigi Loria. L’udienza preliminare si è tenuta davanti al giudice Riccardo Alcamo.
Pubblico ministero Roberto Piscitello. Ad opporsi alla richiesta di abbreviato dei due romeni accusati dell’omicidio (Ion Nadoleanu, di 21 anni, e il patrigno Constantin Tapu, di 39) sono stati i legali di parte civile che assistono i familiari dell’ucciso. A spiegare i motivi dell’opposizione è stato l’avvocato Giacomo Lombardo, legale di Nunzio Loria, padre di Luigi. L’avvocato Lombardo ha chiesto la modifica del capo d’imputazione in modo che ai due romeni fosse precluso l’abbreviato, che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo sulla pena prevista dalla legge. In Corte d’assise, invece, si va dai trent’anni all’ergastolo. Peraltro, ha sottolineato Lombardo, “nell’interrogatorio di garanzia, il Nadoleanu, rispondendo alla domanda dell’allora difensore Vincenzo Forti che chiedeva ‘la seconda coltellata è stata inferta intenzionalmente?’, ha risposto ‘si’. Anche se successivamente ha dichiarato che voleva dargli una coltellata, ma non ucciderlo”. Quel secondo fendente, però, raggiunse il cuore e quindi si rivelò mortale.
Alla richiesta di modifica del capo d’imputazione, e quindi di processo in Corte d’assise, si sono associati gli altri legali di parte civile, Vito Cimiotta, Paolo Pellegrino e Nicola Gaudino. Ma il giudice Alcamo, spiegando di avere valutato i motivi alla base della richiesta, ma a suo giudizio ci sono i presupposti e le condizioni per concedere l’abbreviato. E il pm non si è opposto alla decisione del giudice. Nonostante l’opposizione dei legali di parte civile, che per i due imputati accusati di omicidio in concorso hanno chiesto la modifica del capo d’imputazione per la celebrazione del processo in Corte d’assise. In abbreviato, infatti, l’imputato, in caso di condanna, gode dello sconto di un terzo sulla pena prevista dalla legge. Di omicidio in concorso, rissa e porto illegale fuori dall’abitazione di coltello dalle dimensioni non consentite dalla legge devono rispondere Ion Nadoleanu, di 21 anni, e il patrigno Constantin Tapu, di 39, romeni. Entrambi difesi dagli avvocati agrigentini Giovanni Salvaggio e Daniel Balteanu.
“Soltanto” di rissa, invece, devono rispondere i marsalesi Giuseppe e Catia Loria, di 27 e 21 anni. Questi ultimi, fratello e sorella dell’ucciso, sono al contempo anche “parte offesa”. Anche Giuseppe Loria ha chiesto l’abbreviato, mentre la sorella, su consiglio del suo legale (Vito Cimiotta), ha scelto il processo ordinario. Prossima udienza davanti al gup: il 23 settembre. Un 16enne appartenente al nucleo familiare romeno (è il figlio di Costantin Tapu) è già stato rinviato a giudizio davanti il Tribunale per i minorenni di Palermo.
Ad immortalare i fatti di quella tragica sera (intorno alle 23.30) sono state alcune telecamere di impianti di videosorveglianza. E sulla base di questi filmati, la stessa notte, la polizia arrestò i protagonisti. Per aver assassinato Loria (una delle coltellate è arrivata al cuore), in carcere è finito Ion Nadoleanu. E con lui anche il patrigno, Costantin Tapu, in difesa del quale sarebbe intervenuto il primo. Tapu è accusato di concorso nell’omicidio. Sarebbe stato lui, colpendo Loria con due pugni, ad innescare la rissa e poi a chiamare in aiuto, per telefono, i familiari. Alla base delle tensioni tra i due gruppi familiari gli “schiamazzi” di qualche tempo prima dei Loria davanti l’abitazione dei romeni, in via Vaccari.