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28/08/2022 06:00:00

Condannata a sei anni per rapina ... a sua insaputa 

 Una 45enne romena che in passato, nel suo peregrinare in Italia, era stata anche a Marsala è stata arrestata, lo scorso 1 luglio, a Reggio Calabria e rinchiusa nel carcere della stessa città in quanto definitiva una condanna a 6 anni e 3 mesi di carcere sentenziata dal Tribunale di Sciacca per concorso in rapina ad un anziano di Cattolica Eraclea (Ag), ma lei non sapeva neppure di essere stata mandata a processo.

Il procedimento non gli era stato mai notificato. Infatti, quando i carabinieri bussarono all’uscio della sua abitazione, in via Porsenna, a Ribera, non l’avevano trovata.

E per questo motivo, l’avvocato marsalese Luigi Pipitone è riuscito ad ottenere la scarcerazione. Tra l’altro, la 45enne romena, Marinela Costalau, non sapendo del processo (in Tribunale, l’ha difesa un avvocato d’ufficio), non ha fatto neppure appello alla sentenza, datata 20 ottobre 2021. Sentenza divenuta, pertanto, definitiva lo scorso marzo.

Dopo l’arresto, la Costalau ha, quindi, nominato come suo difensore l’avvocato Pipitone (nella foto) che ha studiato tutte le carte del procedimento e si è accorto che alla donna non era stata mai notificata l’esistenza del procedimento. Ha quindi chiesto, e adesso ottenuto dalla Corte d’appello di Palermo (presidente Giacomo Montalbano), la revoca dell’esecuzione della pena. E un paio di giorni fa, la 45enne romena è stata rimessa in libertà. Avanzata anche l’istanza di rescissione del giudicato.

La donna ha spiegato che era semplicemente in compagnia di una connazionale - la 27enne Silvia Mariana Struna, che viveva con lei a Ribera, anche lei dichiarata latitante e anche lei condanna a 6 anni e 3 mesi di carcere – e che questa ad un certo si allontanò per poi ritornare velocemente dicendole: “Andiamo via, andiamo via…”. Qualche minuto prima, secondo la sentenza, a Ribera, la Struna avrebbe rapinato un anziano strappandogli dalle mani il portafoglio, contenente 870 euro e documenti. Il fatto è datato 16 marzo 2018. Nel processo, la vittima, classe 1940, ha raccontato di avere conosciuto la giovane romena il giorno prima al mercato di Ribera e che questa gli aveva chiesto un passaggio in auto fino al carcere di Sciacca, dove doveva avere un colloquio con il marito, che era detenuto. Poi, si erano accordati, per l’indomani, per una prestazione sessuale. Prezzo pattuito: 50 euro. Ma quando si incontrarono la Struna lo avrebbe bloccato all’interno della sua auto e gli avrebbe sottratto il portafoglio con la cospicua cifra (870 euro) e documenti. E per farlo gli avrebbe anche fratturato il dito di una mano. Poi, gli avrebbe fatto avere i documenti dentro una busta lasciata in un bar, chiedendogli di non sporgere denuncia. Invito non accolto dall’anziano.