La Procura di Trapani ha chiesto sette anni e mezzo di reclusione per Carlo Cammisa, ex assessore provinciale ed ex esponente di Forza Italia, imputato per bancarotta fraudolenta. La richiesta è arrivata al termine della requisitoria nel processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Trapani.
Secondo l’accusa, Cammisa avrebbe distratto denaro e beni nell’ambito del fallimento della società Agricoleasing Srl di Alcamo, operante nel settore finanziario. Per la moglie, Loredana Impellizzeri, sono stati chiesti tre anni e cinque mesi, mentre per la suocera è stata avanzata richiesta di assoluzione.
L’inchiesta riguarda una vicenda che ha avuto forte risonanza anche per il profilo pubblico dell’imputato: secondo la ricostruzione dell’accusa, attraverso una finanziaria sarebbero stati raccolti risparmi da numerosi cittadini, con promesse di interessi che però non sarebbero state rispettate. Alla scadenza delle richieste di restituzione, la società non sarebbe stata in grado di far fronte agli impegni.
Il procedimento ha fatto emergere un presunto buco milionario, con distrazioni di beni e somme che avrebbero aggravato il dissesto. La difesa respinge le accuse.
Il processo prosegue con le arringhe difensive prima della sentenza.