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14/09/2022 06:00:00

30 anni fa a Mazara del Vallo l'attentato a Rino Germanà. Le iniziative di oggi

16,00 - "In questi trent’anni mi è rimasto impresso e porto nel cuore il senso di solidarietà della comunità mazarese. Nei momenti dell’attentato erano in acqua due uomini e due donne che mi hanno dato sostegno. Loro rappresentano la comunità che nel momento del bisogno non hanno esitato a sostenermi nonostante il pericolo imminente. Ringrazio Dio di essere vivo e ringrazio la comunità mazarese, i miei colleghi poliziotti anche per questo momento di affetto e di ricordo che tiene viva la memoria contro la criminalità mafiosa”.

Con queste parole e con un pizzico di emozione Rino Germanà, dirigente superiore della Polizia di Stato in pensione, è intervenuto alla cerimonia di scopertura della targa commemorativa nel trentennale del fallito attentato mafioso che fu perpetrato ai suoi danni nel primo pomeriggio del 14 settembre 1992 nel litorale Fata Morgana di Tonnarella a Mazara del Vallo, quando un commando di killer composto da Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano tentò di ucciderlo a colpi di kalashnikov. L’attentato fallì anche per la prontezza di spirito di Germanà che arma in pugno abbandonò l’auto e si riparò in spiaggia ed in mare rispondendo al fuoco dei killer che poi desistettero.

La targa commemorativa è stata scoperta dinanzi alla chiesa di Santa Chiara a poche decine di metri dal luogo del fallito attentato.

“Il 1992 – ha ricordato il Questore Salvatore La Rosa – è stato uno degli anni più bui. Dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio la mafia tentò di uccidere anche Germanà, ma un po’ per fortuna e soprattutto per abilità di Germanà siamo oggi qui a ricordare un fallito attentato e non un’altra storia. Esprimo a nome del personale della Polizia della provincia di Trapani il compiacimento per l’iniziativa di oggi ed esprimiamo a Rino Germanà il ringraziamento per quanto fatto durante il suo servizio”.

Il sindaco Salvatore Quinci, in apertura di cerimonia, ha sottolineato che “la manifestazione di oggi nel trentennale del fallito attentato è organizzata dal Comune ma in collaborazione e grazie ad un'iniziativa spontanea delle associazioni Libera, dei funzionari di Polizia e della Polizia di Stato che hanno fortemente voluto celebrare questo momento. Oggi – ha detto – non solo accogliamo con affetto il nostro cittadino onorario Rino Germanà ma cogliamo l’occasione per tenere vive le coscienze e impegnarci tutti a contrastare mafia e criminalità con comportamenti e azioni improntati al bene collettivo”.

La cerimonia, apertasi con l’inno nazionale, è proseguita con la scopertura della targa commemorativa e si è conclusa con l’intervento e la benedizione del Vescovo Mogavero.

Presenti, cittadini, forze dell’ordine, rappresentanti sindacali e dell'associazionismo ed anche due dei quattro testimoni che vissero quei momenti concitati nei quali l’allora dirigente del Commissariato di Ps Rino Germanà sfuggi alla condanna a morte che era stata decretata da Cosa Nostra.

Le celebrazioni del trentennale del fallito attentato proseguiranno alle ore 18 nel chiostro del Palazzo dei Carmelitani di via Carmine con un incontro/dialogo con Germanà che sarà moderato dal giornalista Rino Giacalone con la partecipazione dei magistrati Massimo Russo e Massimo Corleo e, alle ore 21, con un concerto della Libera Orchestra Popolare che si terrà nel chiostro del Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito.

06,00 - Sono trascorsi trent'anni dal 14 settembre del 1992, quando un commando di killer di Cosa nostra, composto da Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano, tentò di uccidere l'allora Commissario di Polizia di Mazara del Vallo Calogero Germanà (detto Rino).

L'agguato mortale fallì - Germanà alle 14,15 era a bordo della sua Fiat Panda nel lungomare Fata Morgana di Tonnarella, si accorse di essere seguito da una Fiat Tipo con a bordo i killer. Il commissario abbandonò l'auto e pistola in pugno si riparò in spiaggia rispondendo al fuoco. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto i killer desistettero e Germanà, ferito di striscio, fu soccorso da alcuni bagnanti e residenti e poi trasferito in tutta fretta in una località segreta.

Dopo gli attentati di Falcone e Borsellino, l'obiettivo era Germanà - Germanà si salvò miracolosamente, ma grazie alla sua abilità, da un attentato, riuscendo a sgominare lungo la spiaggia di Mazara, il gruppo di fuoco, guidato da Matteo Messina Denaro, che voleva farlo fuori. Dopo Falcone e Borsellino, al numero tre dell'agenda di Cosa nostra c'era lui. Perché quel feroce attentato a poca distanza dalla morte di Paolo Borsellino, il magistrato con cui aveva a lungo lavorato e che lo avrebbe voluto di nuovo con sé a Palermo? Per la Procura di Palermo la convinzione è sempre stata che Germanà andava fatto fuori perché ostacolava in qualche modo la trattativa stato-mafia.

L'arrivo a Mazara e le indagini di un investigatore speciale - Nel 1988 Germanà dirigeva la Squadra Mobile di Trapani e sul caso Rostagno disse: “In Sicilia i delitti importanti li decide solo la mafia”. Quattro anni dopo Germanà è catapultato, dopo un passaggio alla Criminalpol, nel piccolo commissariato di Mazara del Vallo. Stava indagando sugli affari di Mariano Agate, capomafia di Mazara del Vallo, e sui rapporti con i massoni di Palermo e Torino. Germanà non è un poliziotto qualunque e la sua carriera professionale lo dimostra: dirigente del commissariato di Mazara dal 1984 al 1987, diventa capo della Squadra mobile di Trapani nel 1987 proprio nei giorni in cui Borsellino assume l’incarico di procuratore di Marsala. Magistrato e investigatore lavorano insieme, in quegli anni, a tante indagini delicate su mafia, massoneria, riciclaggio di denaro, l’omicidio di Mauro Rostagno.

Carriera brillante e improvvisa retrocessione - Un curriculum professionale brillante, quello del poliziotto Germanà, che conosce un improvviso stop nel giugno del ’92, proprio quando il poliziotto, che è stato nel frattempo trasferito alla Criminalpol, deposita il rapporto investigativo sul tentativo di condizionare il verdetto per l’omicidio del capitano Basile, con i nomi dei politici in evidenza. E’ appena avvenuta la strage Falcone, Borsellino è già procuratore aggiunto a Palermo e ha annunciato a Germanà che vuole utilizzarlo alle sue dipendenze per le indagini antimafia del suo ufficio. Ma proprio in quei giorni Germanà viene convocato a Roma, al ministero degli Interni; ed è in quei giorni che viene trasferito a Mazara del Vallo per dirigere, di nuovo, il commissariato: in pratica, una retrocessione. 

Borsellino voleva Germanà a Palermo - il giudice Paolo Borsellino resta senza parole davanti a quella decisione  di trasferire Germana a Mazara, fatto che lo espone a gravi rischi. Il 4 luglio, a Marsala, dove è andato per incontrare i vecchi colleghi della Procura, Borsellino ripete pubblicamente a Germanà che chiederà il suo ritorno immediato a Palermo. Quindici giorni dopo però Borsellino muore nella strage di via D’Amelio.

Le iniziative di oggi a Mazara alla presenza dell'ex poliziotto Rino Germanà - Nel giorno del trentennale del fallito attentato la Città di Mazara del Vallo, "Libera - Nomi e numeri contro le mafie", l'associazione nazionale Funzionari di Polizia ed alla sezione di Trapani dell'associazione Polizia di Stato, commemoreranno l'evento con una manifestazione che sarà caratterizzata da tre significativi momenti alla presenza dello stesso Rino Germanà. Per lui un ritorno a Mazara del Vallo dove è già tornato anni dopo l'attentato (nel 1999 ha ritirato la cittadinanza onoraria conferitagli nel 1997).

Il Programma di oggi 14 settembre 2022 - Memoria: il primo momento si svolgerà proprio nei pressi del luogo dell'attentato. Dinanzi alla chiesa di Santa Chiara del lungomare Fata Morgana alle ore 9,30 verrà scoperta una lapide in ricordo di quel drammatico evento. Insieme a Rino Germanà interverranno il sindaco Salvatore Quinci ed il vescovo Domenico Mogavero unitamente ad autorità civili e militari.

Impegno: dalle ore 18 nel chiostro del Palazzo dei Carmelitani il giornalista Rino Giacalone dialogherà con Rino Germanà con la partecipazione dei magistrati Massimo Russo e Massimo Corleo.

Speranza: dalle ore 21 nel chiostro del Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito concerto della Libera Orchestra Popolare.