Ci vogliono 600 mila euro per riaprire al pubblico la piscina comunale di Marsala. E se tutto va bene, non se ne parla prima della prossima estate.
E’ una situazione disastrosa quella delle piscine pubbliche della provincia di Trapani. Migliaia di atleti e appassionati sono rimasti, letteralmente, all’asciutto. A Trapani sono entrambe chiuse le piscine. Impianti affossati dal caro energia.
La situazione più critica e ingarbugliata a Marsala, con la piscina comunale di via Dante Alighieri chiusa da due anni e mezzo, preda di ladri e vandali, con struttura e impianti in condizioni pessime.
La piscina è chiusa da inizio pandemia. Poi, quando le restrizioni anti-Covid si sono allentate, e gli impianti potevano riaprire la piscina era in condizioni pessime e la società che la gestiva non poteva affrontare costi enormi.
Costi soprattutto per le bollette di luce e gas, per i quali c’è un contenzioso. Nei mesi scorsi, infatti, l’amministrazione comunale di Marsala ha promosso un’azione legale nei confronti della società “G.A. SPA”, per il recupero di centomila euro. La RTI Asd Blue Water, aggiudicataria del servizio di gestione della piscina comunale, deve corrispondere al Comune, in base al contratto di appalto del 2017, il canone di locazione annuo nonché le quote di compartecipazione nella misura del 56% per i consumi di energia elettrica e gas. Visto che a garanzia di tutte le obbligazioni derivanti dal contratto di appalto, la RTI ha depositato Polizza Fideiussoria per un massimale di € 100.000,00 emessa dalla Società “G.A. S.p.A”; il Comune ha invitato e diffidato la RTI a provvedere al pagamento della somma di € 100.000,00.
Ma al di là di questo contenzioso che comunque vada difficilmente vedrà il Comune recuperare le somme, cosa ci vuole per poter riaprire la piscina?
Un po’ di soldi, ovviamente. In queste settimane il Comune ha riparato gli infissi che erano stati scassinati dai vandali che hanno devastato, ancora di più, la struttura. E’ stato infatti danneggiato l’impianto elettrico, un delle poche cose rimaste funzionanti. Peccato, perchè prima del raid si stava preparando un bando ad evidenza pubblica per l’affidamento.
“Per la riapertura in tempi brevi l’amministrazione ha dettato un percorso in due step”, ci dice l’assessore allo Sport Giacomo Tumbarello.
“Intanto stiamo lavorando per ripristinare l’impianto elettrico”. Questo per dare la possibilità di riaprire solo per gli allenamenti di alcune società sportive. “Siamo infatti sollecitati da numerose famiglie, anche che andavano a Trapani, con figli che fanno ottimi risultati sportivi ma non hanno un posto in cui allenarsi. Abbiamo raschiato il barile per trovare i soldi per il ripristino dell’impianto elettrico” aggiunge Tumbarello.
E quando potrà riaprire per tutti la piscina? Qui la situazione si complica. Perchè il secondo step prevede lo stanziamento di circa 600 mila euro per rendere di nuovo agibile l’intera struttura. Ma il tutto deve essere approvato dal consiglio comunale in sede di Bilancio, e qui è una lotteria. “Ma se il consiglio approva c’è da capire poi come gestire i consumi di luce e gas con i nuovi gestori una volta affidato l’impianto”, fa notare Tumbarello. Già, quale società rischierebbe con i costi dell’energia e del gas alle stelle? “Possiamo prevedere che se i costi di gestione e manutenzione dovessero superare i ricavi sarà il Comune a coprire la parte eccedente”, ipotizza l’assessore.
Insomma, si deve pensare ad una gara per l’affidamento conveniente per le società ma allo stesso tempo per il Comune. Ma i tempi sono lunghi, sei mesi almeno. “Spero che prima dell’estate la piscina possa riaprire”.
Oltre a tutto ciò c’è un progetto da 3.635.000 euro che prevede in particolare l'efficientamento energetico della struttura. I lavori riguarderebbero il miglioramento e l’efficientamento energetico dell’edificio, con l’ottimizzazione dell’isolamento termico, dalla copertura, ai pannelli a parete agli infissi. L’ammodernamento e la riqualificazione degli impianti di riscaldamento e climatizzazione, di illuminazione con la tecnologia Led. La realizzazione di un impianto di cogenerazione e la realizzazione di un impianto solare per l’acqua calda. La realizzazione di un impianto fotovoltaico da installare sul tetto. Ma viste come stanno andando le cose anche qui si prospettano tempi lunghi.