Quantcast
×
 
 
02/11/2022 06:00:00

La pacchia è finita 

 La pacchia è finita

Potrei iniziare questo articolo con un bel pippone pedante sulla storia del rave, partendo da Woodstock fino a oggi, ma sinceramente credo proprio che non interessi a nessuno. Se mai si dovesse imbattere in questo articolo qualche ostinato curioso dei fenomeni sociologici controculturali , consiglio la lettura snella di questo link https://www.inventati.org/donnola/materiali/rave.html

eccone un breve estratto:

...originato da genesi diverse il fenomeno rave è attualmente una
delle più affascinanti espressioni di tutte quelle voci underground, che
cercano nuovi modi per farsi sentire, strumenti non convenzionali, che
anzi tendono ad abbattere i tradizionali linguaggi. Un rave è il segno
di una cultura urbana, che nasce e vive nella metropoli, che in essa si
perde e si ritrova, costruendo insoliti parametri di scambio col
territorio. Nel rave si mescolano categorie di vita, valori simbolici,
si leggono percorsi, mutamenti. Il rave descrive un'area sociale,
implica in sé il sentimento di nomadismo, di pellegrinaggio creativo, ma
anche il senso di spaesamento, di smarrimento nella rete. Rievoca radici
tribali che interpreta in chiave Hi-tech.

Questi ragazzi appartengono, per censo o scelta, a quella categoria di indifendibili, perché non partecipano al grande gioco dell'economia, non sono consumatori attivi, rubano spazi e musica. E allora non mi resta che allinearmi al buon senso che avanza.

Finalmente una misura repressiva nei confronti di ‘sti ragazzi che vogliono ballare e sballare liberamente! Emarginati, nullafacenti, smidollati senza Dio, Patria e famiglia. Una vera minaccia per la società di benpensanti che lavorano e vivono dentro le regole della famiglia naturale. Sporchi, sudati, non hanno neppure il buon gusto di riunirsi facendo feste private all'interno di lussuose terrazze con vista Duomo o Colosseo. Luoghi protetti che garantiscono privacy se si consuma un abuso e comunque sempre all'interno di comode camere da letto dal design impeccabile. Poveracci che fumano erbaccia scadente, sniffano polvere bianca di infima qualità.

Basta dunque con questi raduni illegali! D'ora in poi non più di cinquanta individui potranno ritrovarsi senza autorizzazione in luoghi pubblici. Meglio prevenire, prima che ci scappi il morto! I raduni dovranno essere gestiti seriamente. Avete presente quelli che si incontrano ogni anno a Predappio? Quando regna la disciplina ecco che oltre duemila persone pacifiche, pulite e con le teste rasate si limitano a marciare ordinatamente, salutare civilmente con un semplice gesto del braccio teso, senza il rischio di fare degenerare in tafferugli il momento di solenne celebrazione, perché il gruppo è perfettamente affiatato e coeso.

E visto che ci siamo, perché non mettere mano a quella anacronistica legge contro l'apologia del fascismo, evitiamo che qualcuno possa sollevare il problema. Non è democratico impedire a qualcuno di pensarla diversamente!

È tempo di fare ordine e pulizia, piano piano, senza strappi violenti, una piccola cosa alla volta... avete presente il principio della rana bollita?

https://www.youtube.com/watch?v=7kLNVnxzFvM

Consigli per la lettura: Noam Chomsky, Media e Potere

 

Katia Regina