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08/11/2022 14:34:00

Le armi della mafia: perquisizioni all'alba di oggi in provincia di Trapani. Ecco dove 

 Continua la caccia al boss Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993. E non solo. 

All'alba di oggi, 8 Novembre 2022, sono state eseguite una decina di perquisizioni da parte dei Carabinieri.

Sono state controllate case, aziende e uffici di soggetti ritenuti vicini alla famiglia mafiosa del Belice. Nello specifico si cercavano anche delle armi. 

Le perquisizioni sono state effettuate a Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Partanna, Castelvetrano.

In campo i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani. 

Secondo fonti di Tp24, le perquisizioni sono avvenute sulla base dell'articolo 41 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (il TULPS) che prevede "l'obbligo della polizia giudiziaria di compiere perquisizioni e sequestri quando abbia ricevuto notizia, anche anonima, della presenza illecita di armi, munizioni e materie esplodenti, non denunziate, non consegnate o comunque abusivamente detenute".  Di base, c'è la pista investigativa, più volte emersa in questi ultimi anni, di una sorta di deposito di armi a disposizione del boss. 

Ormai, comunque, le perquisizioni a sorpresa, tra soggetti ritenuti contigui all'associazione mafiosa, sono una costante nel territorio della Sicilia Occidentale, e spesso portano ad importanti risultati investigativi.

In contemporanea con  l'ultima operazione antimafia, "Hesperia", ad esempio, ci sono stati sequestri e perquisizioni, anche per soggetti non indagati in quella stessa operazione. 

Ancora prima, nel 2018, una vasta azione con diverse perquisizioni, fu fatta con sofisticati strumenti alla ricerca di possibili covi del latitante, a Castelvetrano e dintorni. 

Matteo Messina Denaro è ritenuto il capo di Cosa nostra trapanese. Ha diverse condanne per omicidio, oltre che, naturalmente per mafia, ed ultimamente si è parlato di lui anche in ragione del suo ruolo come mandanti delle stragi mafiose del 1992.