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23/11/2022 06:00:00

Mazara, i lavori infiniti sul Ponte Arena. Adesso anche le aggressioni... 

Si attendeva per lunedì 21 novembre un nuovo capitolo della saga-odissea ponte sul fiume Delia di contrada bocca Arena: il posticipo di qualche ora degli orari di transito per la mattinata: almeno fino alle 9 del mattino e non, solo fino alle sette, come paventato dall’ex provincia di Trapani su richiesta della ditta esecutrice dei lavori. Vediamo meglio, però, cosa ha portato a questi ulteriori sviluppi.


LA RICHIESTA DEL SINDACO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL LCC - Il primo cittadino, Salvatore Quinci (liste civiche), ha chiesto “con forza” a Raimondo Cerami, Commissario del Libero Consorzio dei Comuni trapanesi, la proroga oraria almeno per consentire che le faccende mattutine dei numerosi cittadini, che risiedono oltre il ponte, possa svolgersi in modo meno complicato. A detta di Quinci, tale richiesta, sarà esaudita con una nuova ordinanza ‘lampo’ del LCC che modificherebbe la precedente, di cui però si attende conferma nel momento in cui scriviamo.

L’AGGRESSIONE CHE HA CAUSATO LA CHIUSURA DEL CANTIERE - È notizia di venerdì scorso, infatti, che l’azienda ha sospeso i lavori del cantiere sul ponte poiché gli operai, che vi stavano lavorando di notte, sono stati aggrediti da due soggetti non identificati.

LA NOTA STAMPA DELL’EX PROVINCIA DI TRAPANI - Per evitare la diffusione di fake news “sullo stato dei lavori di ristrutturazione del ponte sul fiume Arena (Delia n. d. a.) a Mazara del Vallo, il Commissario Straordinario del LCC di Trapani, Raimondo Cerami, ritiene opportuno precisare che l'interruzione dei lavori è stata determinata da una decisione della ditta esecutrice dei lavori”. I motivi sono quelli riassunti sopra e risalgono al 21 ottobre scorso. “L’episodio - fanno sapere dal LCC - è stato denunciato ai Carabinieri di Mazara. La ditta ha, inoltre, riferito che gli aggressori avevano minacciato di ritornare per completare l'opera e che tale episodio era l'ultimo di una serie di intimidazioni poste in essere durante i lavori che avvengono di notte; sicché per evitare di mettere in pericolo i lavoratori, ha comunicato di non potere riprendere le lavorazioni in queste condizioni”.

L’AZIENDA CHIEDE SICUREZZA PER LA RIPRESA DEI LAVORI - L'esecutore dei lavori ha così chiesto: “un intervento - si legge nella nota - per tutelare l’incolumità e la serenità dei lavoratori, così da consentire la ripresa dei lavori in maniera regolare e senza intoppi e rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, rendendosi anche disponibile a partecipare a un eventuale tavolo tecnico”.

E PURE UNA RIMODULAZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO - “Al fine di garantire - prosegue il comunicato di Cerami - comunque la ripresa immediata dei lavori nonché per la salvaguardia degli stessi lavoratori, il LCC di Trapani, come suggerito dalla Prefettura, ha poi autorizzato un servizio di vigilanza privata anche nelle ore lavorative, accogliendo altresì la richiesta della ditta che ha condizionato la ripresa dei lavori, oltre che ad un presidio qualificato di tutela dell’ordine pubblico, ad una rimodulazione della fascia oraria di esecuzione dei lavori sul ponte da notturna a diurna”.
Il transito, nelle intenzioni della ditta e dell’ex provincia, dovrebbe così passare dalle 7 alle 18 e non più dalle 18 alle 7 come era prima. Il cantiere, quindi, si trasformerà da notturno a diurno invertendo conseguenzialmente anche gli orari di transito sul ponte di bocca Arena.

NESSUNA ULTERIORE PROROGA - Ad esprimersi perentoriamente, in tal senso, è stato il sindaco Quinci che ha sottolineato, come la comunità mazarese sia stremata da 14 mesi di chiusura del ponte. Stop al transito che va sempre ricordato è dipeso da una mancata programmazione nella manutenzione da parte dell’ex provincia di Trapani che è ancora giuridicamente proprietaria dell’esagerato manufatto, voluto dall’allora presidente della provincia di Trapani, Giulia Adamo. Proprietà a durata limitata, fa però sapere il primo cittadino, poiché in tempi brevi, il ponte e la porzione di strada provinciale che rientra nel territorio mazarese, passeranno - per legge - sotto la proprietà del Comune.

 

 

IL PESANTE FARDELLO - C’è da chiedersi e sottolineare però un inquietante interrogativo: come farà l’Ente cittadino vista l’atavica carenza di risorse economiche cui storicamente soggiace, a far fronte alla manutenzione periodica di una così inutilmente mastodontica struttura e relativa strada che l’attraversa fino ai confini comunali? Siamo sicuri che questa sia proprio una ‘buona’ notizia per gli abitanti ed i fruitori a vario titolo di contrada bocca Arena? Lo vedremo e racconteremo molto presto.


Alessandro Accardo Palumbo
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