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27/11/2022 06:00:00

Donna violentata, pregiudicato trapanese incastrato dalle immagini di sorveglianza. Una storia di degrado

La drammatica vicenda della violenza ai danni di una donna ucraina, avvenuta giovedì notte alle Mura di Tramontana a Trapani, ieri ha avuto una svolta con le indagini che hanno portato all'arresto del 37enne, pregiudicato trapanese, F.P.A.. 

L'uomo, che si trova rinchiuso al Pietro Cerulli, è stato incastrarlo dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Condotto in questura, al termine dell'interrogatorio il sostituto procuratore Brunella Sardoni ha disposto il fermo e la traduzione in carcere. 

L'interrogatorio e le immagini di videosorveglianza - L'uomo, fermato nella serata di venerdì dalla squadra mobile, nel corso dell'interrogatorio ha respinto le accuse. Ha detto di trovarsi lontano dal luogo dove la donna è stata violentata. Ma ad incastrarlo sono gli abiti e le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona del centro storico di Trapani. Riprendono un uomo e una donna camminare insieme, e indossare, la donna gli indumenti di quando è arrivata in ospedale, e l'uomo fermato, gli stessi suoi abiti.

Cosa è accaduto giovedì notte - Il 37enne, probabilmente in preda ai fumi dell'alcool, avrebbe tentato un approccio con la donna che lo avrebbe respinto, scatenando la sua violenta reazione. Sarebbe stato poi lui una volta allontanatosi dalla zona dell'aggressione a dire ad alcune persone incontrate per strada di chiamare l'ambulanza perché c'era una donna ferita su una panchina. 

Come sta la donna - Si trova ancora ricoverata al Sant'Antonio Abate dove ha subito un intervento chirurgico. Per lei una prognosi di 20 giorni. Le ferite riportate sono legate all'abuso sessuale, ma la donna ha subito gravi ferite provocate anche da un'arma da taglio e per questo i medici l'hanno dovuta operare, dandole parecchi punti di sutura nelle parti intime. Questo il motivo per il quale sulla panchina e vicino al luogo della violenza c'erano quelle grandi chiazze di sangue. 

Una storia di degrado e disagio - Uno sfondo di grande disagio e degrado quello venuto fuori dalla violenza di giovedì notte.  Sia la vittima che l'uomo vivono per strada senza avere una fissa dimora. La donna è arrivata in città dopo lo scoppio della guerra nel suo paese, ma non si è integrata con la comunità di sui connazionali presenti in città. Lui trapanese, ha la propria madre che vive nel centro storico ma preferisce vivere per strada. L'uomo ha diversi precedenti penali: furto, spaccio di droga, e più recentemente un divieto di avvicinamento alla sua ex moglie.

La solidarietà alla comunità Ucraina del sindaco Tranchida - Il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha manifestato alla presidente della locale comunità Ucraina Olga Mulyak solidarietà e vicinanza per quanto subito da una loro connazionale alle Mura di Tramontana. «Solidarietà non solo mia personale ma di tutta la Città di Trapani, che condanna l'inaudita violenza operata a quanto pare da un trapanese ai danni di un'innocente donna Ucraina, purtroppo senza fissa dimora. Ho altresì allertato l'ufficio legale comunale per capire se vi siano le condizioni per costituirsi come parte civile e siamo pronti ad intervenire per aiutare la donna colpita anche con i nostri servizi sociali».

E se fosse stato al contrario... - L'uomo che ha violentato è italiano e la vittima una donna straniera. C'è chi come Valentina Villabuona si chiede, se fosse stato al contrario: se la donna fosse stata italiana e il violentatore straniero, o peggio ancora, di colore, quali sarebbero state le reazioni e quali i commenti, anche dei vertici del governo. "Ecco cos'è il razzismo, indignarsi a seconda di chi commette un crimine e non capire che le persone sono buone o cattive indipendentemente dalla nazionalità, dal colore della pelle o dalla loro scelta religiosa", scrive la Villabuona.