Quantcast
×
 
 
28/11/2022 12:20:00

Il PD e il suo "accanimento terapeutico"

 Accanimento terapeutico. È il comportamento politico che esponenti del Pd rimproverano ad alcuni propri dirigenti, alla sua base e simpatizzanti per le soluzioni suggerite quali: definizione dell'identità partitica, profilo del "segretari" e ridimensionamento se non abolizione delle correnti, per redimere il nuovo psicodramma all'indomani dell'elezioni del 25 settembre 2022.

È in atto la battaglia per la segreteria, Stefano Bonaccini, Elly Schlein e la De Micheli che si è proposta fin da subito alla conduzione, sono i contendenti. Le due candidature al momento più gettonate, quella del presidente dell'Emilia-Romagna - più simpatico ai terzopolisti - e l’altra ufficiosa di Elly Schlein-gradita dai grillini-sembrano fin troppo divisive. Anche i nomi dell'ex ministra delle Infrastrutture e Dario Nardella- che a brevissimo dirà se si candiderà -, non hanno una personalità unificante.

Serve un nome conciliante. I big, Franceschini e Orlando riflettono sui soggetti d'appogiare. Il primo sull’idea di sostenere Nardella, magari in tandem con Schlein, come segretario e presidente o viceversa. Il secondo comincia ad avere qualche dubbio sulla ex Civitiana, considerata distante dal mondo del lavoro e delle imprese. L'ex vicepresidente della regione emiliana,molto apprezzata dai circoli lilibetani, non è tesserata ma è stato modificato lo statuto per farla partecipare, a Beppe Grillo non fu permesso con Fassino che l'invitò a fondarsi un partito e si conosce l'esito.

Letta ha abbandonato il M5S, scegliendo Di Maio, perché ha permesso la caduta del governo Draghi, ma la politica è sangue e merda citando Formica, l'alleanza o un patto di desistenza avrebbe reso meno evidente il successo della destra-destra-centro, utilizzando una metafora calcistica: errore tattico madornale. Ma il timore di una scissione post congresso potrebbe vedere ora un terzo candidato forte: l’ex ministro Enzo Amendola. Una candidatura capace di unire le anime più distanti dei Dem e scongiurarla. Anche perché porterebbe ai margini il partito già superato nei sondaggi dai pentastellati e con Calenda in guerra aperta con gli ex "compagni". Il 19 febbraio del 2023 si terranno le primarie, forse si rende necessario l'ascolto degli elementi dirigenziali, delle fondamenta e dei possibili sostenitori non allineati e non reputarli da "Accanimento terapeutico".

Vittorio Alfieri