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29/11/2022 06:00:00

Marsala, le acque poco trasparenti della piscina. A chi e come la gestione? 

 La piscina comunale di Marsala, lentamente, potrebbe arrivare ad una riapertura. Lentamente, però. Su Tp24 da due anni monitoriamo lo stato della struttura, che era un piccolo fiore all'occhiello che consentiva a centinaia di famiglie e sportivi di poter praticare il nuoto. La piscina è stata chiusa durante la pandemia, con un "buco" clamoroso ed una vertenza tra il vecchio gestore ed il Comune.

Per rimettere a nuovo la piscina servono tanti soldi. C'è un progetto per l'efficentamento energetico, ma l'amministrazione del Sindaco Massimo Grillo ha preferito investire i soldi del Pnrr per le strutture sportive per creare un ippodromo (avete letto bene) in Contrada Scacciaiazzo. 

La piscina, dunque, potrebbe riaprire, ma con i problemi di prima, dato che si sta riparando qua e là, senza un chiaro progetto di gestione e di rilancio della struttura. L'ultimo incarico è per la ditta Non solo piscine Srl per lavori extra, in particolare per "sostituire la pompa esistente per lo svuotamento con una pompa a fungo Ebara tipo Right 75 MA hp 075 a 220 V, svuotamento della vasca e pulizia interna ed esterna , sigillatura e riparazione del telo piscina". Più di duemila euro, che si sommano agli altri soldi spesi. 

Ma per fare cosa? Qui viene il bello. La piscina è difficilmente gestibile, i costi sono alti, e sono aumentati con il rialzo dei prezzi del gas, tanto che a Trapani, come in altre città, le piscine hanno dovuto chiudere perchè i costi stavano diventando troppo esorbitanti. Marsala, inoltre, ancora si lecca le ferite per la precedente gestione. 

L'idea del Comune è di dare la piscina non in gestione, ma in "custodia", o addirittura in "guardiania". Siamo in un terreno molto scivoloso. A buon diritto, ed a rigor di logica, si dovrebbe fare un bando per dare in gestione la piscina recuperata e restituita alla collettività. Come abbiamo raccontato su Tp24, però, i bandi non sono di casa a Marsala, nella gestione delle strutture sportive, e tutto viene fatto sempre con affidamenti diretti, provvisori (che poi diventano definitivi ...) e con regole poco chiare. Anche in questo caso, l'amministrazione del Sindaco Massimo Grillo sembra orientata non a fare un bando ma a dare la struttura in "custodia". Ma a chi?  In questo modo, l'associazione sportiva avrebbe le chiavi della piscina, esclusivamente per fare allenare i propri tesserati. Quindi, anzichè riaprire la piscina per tutti, a cominciare dai bambini e dai disabili (che, ricordiamolo, con la vecchia gestione dovevano addirittura pagarsi l'istruttore a parte ...), sarebbe appannaggio di una società e dei suoi tesserati. In alcuni casi, a proposito, è successo che un'associazione che aveva in "custodia" una struttura, ad uso dei suoi tesserati, ha visto improvvisamente aumentare il numero degli iscritti (la tessera costa solitamente una manciata di euro), che poi pagano per utilizzare gli impianti. Non c'è il rischio che accada anche a Marsala? 

I rumor in città indicano nell'associazione "Marsala nuoto" di Giampiero Pipitone l'associazione che potrebbe presto avere le chiavi della piscina comunale.  Proprio Pipitone  ricostruisce la vicenda: "Essendo attivo nel settore del nuoto sono il primo ad essere interessato dal fatto che la piscina comunale possa riprendere la sua funzione" spiega a Tp24. "Per noi è un periodo difficile, da quando hanno chiuso anche le piscine di Trapani, ci sono i nostri talenti locali che non possono allenarsi" aggiunge, sottolineando il fatto che Marsala ha giovani molto promettenti. 

A fare richiesta della custodia è stato proprio lui: "Sono stato io a fare richiesta di prendere la piscina in custodia, per utilizzarla solo per i nostri atleti per allenarli. Insomma, utilizzeremo solo lo spazio dell'acqua, e basta". E quanti sono gli iscritti che potranno usufruire della piscina? "L'anno scorso erano una cinquantina - dice Pipitone - adesso saranno molti di meno. E' improbabile che aumentino di molto, il nuoto agonistico non è per tutti, e richiede molto allenamento".

Pipitone vuole ribadire un punto: "Se la piscina si lascia così com'è si perde. La vera emergenza non è chi la gestisce, ma, al momento, è recuperarla. Io stesso non so chi e come possa gestirla, al momento non posso fare altro che prenderla in custodia per fare allenare i miei atleti". In questo accordo con il Comune tutte le spese sono a carico dell'ente, "fatta eccezione  - spiega Pipitone .- per le piccole spese di mantenimento quotidiano". Pipitone aggiunge che "costruire una piscina olimpionica a Marsala è stata una follia. I costi di gestione e di funzionamento sono davvero troppo alti". Lui ha anche pensato ad un modello di gestione: "Con un impianto fotovoltaico che sfrutti i 3300 metri quadrati del tetto, e magari le aree circostanti, si potrebbe abbattere di molto il costo di funzionamento della struttura. Ma ci vuole tempo ...".