“Il Covid non è più una pandemia”. Ora si teme di più l’Australiana
Covid e influenza Australiana. Un’accoppiata perfetta per mandare all’aria le vacanze natalizie.
Mentre la maggioranza che sostiene il governo Meloni vuole togliere ogni controllo, con l’abolizione del tampone per decretare la fine dell’isolamento dei positivi, in diversi ospedali, come nel palermitano, si registra una nuova impennata di casi di polmonite. Un po’ il Covid, un po’ l’influenza Australiana mettono in allerta gli esperti, e anche in Sicilia ci sono le campagne antinfluenzali.
In questo quadro arrivano delle dichiarazioni importanti, quelle del numero uno dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, Giorgio Palù secondo cui il Covid non è più una pandemia ed è meno letale di un’influenza.
“Smettiamo di utilizzare, da un punto di vista virologico e semantico, il termine ‘pandemia’. Parliamo di un virus che in questa fase mantiene una circolazione diffusa nella popolazione di vaste aree del globo, non ce ne libereremo mai. Continuerà ad essere presente con picchi nella stagione invernale assieme agli altri virus respiratori” ha detto al Corriere della Sera.
Ancora Palù specifica: “La sua letalità è ora dello 0,045% rispetto all’1-2% di quando ha esordito nel nostro Paese, quindi meno letale dell’influenza che questa settimana, assieme ad altre infezioni respiratorie, ha un’incidenza 5 volte superiore al Covid-19. Su 100 casi, circa la metà sono dovuti al ceppo influenzale di tipo A, il 10% a Sars Cov-2 e il 30-40% ad altri virus stagionali”.
Il bollettino Covid in Sicilia In Sicilia nell’ultima settimana un lieve incremento dei casi. In provincia di Trapani scendono le nuove infezioni, invece, del 6,8%
Nella settimana dal 5 all’11 dicembre si assiste a un lieve incremento delle nuove infezioni con un’incidenza pari a 11.361 (1.13%) e un valore cumulativo di 237/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Enna (322/100.000), Palermo (273/100.000) e Ragusa (250/100.000).
Le fasce d’età più a rischio sono quelle tra i 70 e i 79 anni (341/100.000), tra i 60 e i 69 anni (334/100.000) e gli over 90 (312/100.000).
In lieve aumento le nuove ospedalizzazioni, più della metà dei pazienti in ospedale risultano non vaccinati.
I dati relativi alla campagna vaccinale prendono in esame la settimana dal 7 al 13 dicembre. Nella fascia d’età 5-11 anni i vaccinati con almeno una dose sono il 24, 52%, ha completato il ciclo primario il 21,17% del target regionale. Gli over 12 vaccinati con almeno una dose sono il 90,89 per cento, ha completato invece il ciclo primario l’89,54 per cento del target. La terza dose è stata ricevuta da 2.770.894 persone, pari al 72,38% degli aventi diritto.
Dal 7 settembre il ministero della Salute ha autorizzato l’utilizzo dei vaccini bivalenti per la somministrazione della terza dose e dal 23 settembre l’autorizzazione è stata estesa, su richiesta anche per la quarta dose, a tutti gli over 12 che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni. Dal primo marzo le quarte dosi somministrate sono state 204.718, delle quali 181.933 a soggetti over 60.
Dal 23 settembre è consentito l’utilizzo dei vaccini bivalenti anche per la quinta dose alle persone con marcata compromissione della risposta immunitaria. Infine, dal 17 ottobre il Ministero ha autorizzato la somministrazione della quinta dose con vaccino bivalente anche agli over 80, agli ospiti in RSA e agli over 60 con fragilità. Le quinte dosi finora somministrate sono 4.861.
InfluDay a Trapani
Militari, atlete, politici ma anche tanta gente comune.
Al via, ieri, all'Hub di Trapani, in contrada Cipponeri, la somministrazione dei vaccini contro l'influenza.
Il siero viene anche inoculato nei centri distrettuali dell'Azienda sanitaria provinciale. Quest'anno l' australiana è arrivata in anticipo, ma il picco è previsto durante le festività natalizie ormai alle porte. Vaccinarsi significa proteggersi contro una malattia infettiva che colpisce duro.
Tra i primi a vaccinarsi il commissario straordinario dell'Asp, Vincenzo Spera “mi auguro – ha detto – che in tanti seguiranno il mio esempio”.
Sull'importanza del vaccino, invece, si è soffermato Gaspare Canzoneri, responsabile del Servizio di sanità pubblica epidemiologica. “E' una buona pratica di prevenzione, - ha sottolineato - la migliore che si può attuare oggi per prevenire una malattia infettiva che ha già messo a letto buona parte della popolazione”.
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