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16/01/2023 17:48:00

L'arresto di Messina Denaro, in clinica "Un paziente generoso e garbato"

 Un paziente generoso. Andrea Bonafede, ossia Matteo Messina Denaro, regalava olio tutte le volte che si presentava alla clinica La Maddalena per sottoporsi alla chemioterapia. Negli ultimi due anni è stato ricoverato sotto falso nome per ben sei volte in day hospital. Operato due volte, la prima nel 2020. Questa mattina aveva raggiunto La Maddalena per sottoporsi a controlli.

Non immaginava minimamente che ad attenderlo c'erano i carabinieri del Ros che hanno scritto la parola fine alla sua lunga latitanza. Matteo Messina Denaro era in fila, assieme ad altri, pazienti per fare il tampone quando ha intuito che stava accadendo qualcosa. Si è così diretto verso il bar, a pochi metri dalla clinica, quando i militari dell'Arma sono entrati in azione.

“Sì, sono Messina Denaro”, le sue parole. Una segnalazione aveva messo gli investigatori sulla pista giusta: il latitante è malato e necessita di cure. Questa mattina il blitz. Il latitante, accompagnato da un suo fedelissimo, si è recato alla Maddalena. Non ha fatto in tempo ad entrare in clinica. I carabinieri lo hanno arrestato, assieme a Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara, accusato di favoreggiamento. Uno della sua lunga schiera di fedelissimi.

Sono di stupore, sgomento e paura, i sentimenti che stamane hanno attraversato la mente di decine tra amministrativi, infermieri, medici della clinica La Maddalena che hanno avuto a che fare col boss Matteo Messina Denaro per due anni dopo l'operazione di resezione di alcune metastasi al fegato nel 2021. Nessuno si sarebbe immaginato che quell'uomo ricoverato per l'operazione e che poi si presentava al day hospital per la chemio era il latitante più ricercato d'Italia. "Amo stare solo, ma piace vivere, mi piacciono le cose belle" aveva detto il boss scambiando quattro chiacchiere con i sanitari. Nessuno alla Maddalena ricorda accompagnatori di Messina Denaro che non avrebbe ricevuto visite durante il ricovero. "Era un uomo garbato, a modo suo sofisticato - dice all'ANSA un sanitario - Nessuno poteva sospettare fosse un boss ricercato accusato di stragi e omicidi. Era sempre gentilissimo, calmo, sorridente. Aveva un suo stile".