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23/01/2023 06:00:00

Messina Denaro: svolta in arrivo sulle indagini, si spaccano i muri, si preparano arresti

 Quella di ieri non è stata una domenica come le altre in Procura a Palermo. I magistrati hanno lavorato tutto il giorno al secondo piano del Palazzo di Giustizia per mettere in piedi le prossime mosse, e già da oggi potrebbero arrivare importanti novità.

Innanzitutto i Carabinieri oggi entreranno nell'appartamento di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara e spaccheranno i muri alla ricerca di cunicoli e stanze segrete. Ma si sta lavorando per ampliare le perquisizioni e i sequestri, e per analizzare con calma il vasto materiale trovato. E c'è chi dice che potrebbero scattare i primi arresti, a cominciare dal "vero" Andrea Bonafede, figura chiave dell'indagine, la cui posizione si fa sempre più difficile. In paese, lui, che è a piede libero, non si vede più da alcuni giorni. 

"Tracce" della presenza di una donna - L’ultimo mistero riguardo a Matteo Messina Denaro è legato a una donna. Gli inquirenti hanno trovato vestiti femminili nel covo di via CB 31 a Campobello di Mazara. Chi ha lasciato abiti ed effetti personali nell'appartamento non era di passaggio. È la spia di qualcosa di più solido su cui fare luce. I carabinieri del Ris hanno ultimato il lavoro di ricerca di impronte digitali e tracce biologiche. Da oggi comincia la perquisizione minuziosa e l’analisi dettagliata di ogni oggetto, carta, lettera, documento trovato nella casa dove Messina Denaro ha trascorso gli ultimi mesi di latitanza. E tra i punti chiave da ricostruire c’è il rapporto con la donna del mistero.

Il covo miniera di informazioni - È ormai una certezza che nel paese trapanese il padrino vi sia arrivato nel 2019-2020, anno in cui risalgono gli accessi all’ospedale Abele Aiello di Mazara del Vallo è un esame istologico eseguito al Vittorio Emanuele di Castelvetrano. La casa rifugio è una miniera di informazioni. Di materiale da decifrare ce n’è parecchio. Ci vorrà tempo, nel corso di una prima ricognizione il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Paolo Guido ha messo gli occhi su elementi importanti e tolto il rischio di compromettere eventuali tracce, l’analisi si farà profonda.

A Campobello Messina Denaro usava un altro nome - In clinica, in ospedale, negli studi medici si presentava con il nome di Andrea Bonafede, ma a Campobello di Mazara, il paese in cui ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, Messina Denaro utilizzava un nome diverso. Un'accortezza, confermata dagli investigatori, che l'avrebbe aiutato a condurre una vita praticamente normale. 

Ieri sull'arresto di Matteo Messina Denaro è intervenuto il vescovo emerito di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero - "Non è una persona per cui possiamo avere troppa pietà. È uno che ha ammazzato tanto, ha sparso tanto sangue, ha ucciso tanti innocenti, il piccolo Giuseppe Di Matteo, non credo possa pentirsi, che abbia voglia di parlare".  "Se non ci fossero state tante coperture, per affetto, per amicizia o per paura, sarebbe stato arrestato prima. In questi nostri ambienti non si può dire di no non per paura ma per intimità, per vita trascorsa insieme. Oggi ha vinto lo Stato, ora spero che vinca la nostra gente, che esca dalla situazione di paura e finalmente possano tutti esultare", ha detto ancora monsignor Mogavero. "Usciamo sulle piazze ed esprimiamo la nostra soddisfazione, ma anche il nostro no alla mafia e a tutti i malavitosi", ha detto il prelato. "Chi sa, parli, perché potrebbe svelare fatti che possono giovare a tante indagini", ha aggiunto Monsignor Mogavero che da Vescovo di Mazara del Vallo nel 2013 negò i funerali al boss di Mazara del Vallo Mariano Agate: "Non ci vuole tanto coraggio, ci vuole essere coerenti col proprio ministero", ha concluso Mogavero visibilmente emozionato.

"Il padrino sono io" - Oltre al poster del "Padrino" di Marlon Brando, nel covo di Messina Denaro in vicolo San Vito a Campobello di Mazara c'era anche un magnete da frigorifero con l'immagine del boss in smoking 'Il padrino' e con la scritta 'Il padrino sono io' e anche alcune fotografie di animali feroci. Oltre al magnete del Padrino con Al Pacino c'erano anche altri magneti raffiguranti personaggi dei cartoni animati 'Masha e orso', e altri che ritraggono dei coniglietti. Infine, alla parete c'è anche il ritratto, una copia, del pittore Renato Guttuso 'La Vucciria'. Intanto la Polizia scientifica è ancora al lavoro sulla Giulietta di proprietà di Matteo Messina Denaro, trovata nel garage del figlio di Giovanni Luppino, è stato individuato il concessionario palermitano dove è stata comprata. L'auto è stata acquistata nel gennaio del 2022 da Messina Denaro e intestata all'anziana mamma di Andrea Bonafede.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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