Quantcast
×
 
 
28/03/2023 06:00:00

Il ponte che vorrei

L'uomo deve unire ciò che la natura ha diviso (Sic!). Questa storia della sicilitudine deve finire! Cosa resterebbe dei siciliani senza il sentimento insulare che ha prodotto quel devastante eccesso di identità, un'isola plurale, come ha sentenziato Gesualdo Bufalino. E se fosse proprio questa la causa delle mille contraddizioni che la abitano? E se proprio il suo essere un'isola avesse fornito l'alibi per la sua ambiguità psicologica e sovente morale? Quale Sicilia prevarrebbe, smettendo di essere isola, quella babba o quella sperta?

Che ne sarebbe poi dei poeti, dei sognatori, dei grandi scrittori? Anche se, a pensarci bene, ne abbiamo avuto talmente tanti che potremmo anche smettere di produrne e continuare a mantenere il primato vivendo di rendita per tanti secoli ancora. Ecco vedete, anche io ci sono cascata, l'eccesso di identità non risparmia nessuno, ora nel bene, sovente nel male.

In questa Italia spaccata tra chi vuole il ponte sullo stretto e chi no, c'è anche chi si pone queste domande. Anche perché non crede né ai motivi del sì, né a quelli del no. Sono gli stessi che pensano che un ponte non sia solo un'infrastruttura, per questi un ponte è principalmente un simbolo, una possibilità. E per questo non affronterebbero mai la questione parlando di costi e benefici, sarebbe come chiedere conto del costo della torre Eiffel o di qualunque altra opera sorta anche solo per poter essere contemplata.

Quelli che in questa isola si sentono figli di Federico II sono la parte babba, probabilmente, agli sperti è stato conferito il potere, perché sono più pragmatici dei poeti e dei sognatori. A quest'ultimi è stato lasciato il compito di raccontare gli eventi, scardinare le mistificazioni storiche, denunciare il malaffare, combatterlo fino a morirne e tanti ne sono morti.

E facciamolo ‘sto ponte allora! Smettiamola di nasconderci dietro la scusa dell'isola, affrontiamo questo viaggio verso una dimensione a noi ignota, ripensiamoci senza troppe esaltazioni culturali ereditate senza il nostro contributo. Troviamolo il nostro posto nel mondo, ora. Da siciliana ho bisogno di scoprire se la Sicilia è davvero un'entità talattica che si regge sull'instabile... sulla volontà di sparire... perché anche io sono convinta che la Sicilia esiste solo come fenomeno estetico, solo nel momento felice dell'arte, quest'isola è vera.

Katia Regina

 

Consigli per la lettura: Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini

Consigli per la visione.