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24/05/2023 06:00:00

  Il caso solarium a Levanzo. Forgione: “E’ il festival dell’ipocrisia. Io da sempre contrario”

“E’ il festival dell’ipocrisia”. Non usa giri di parole il sindaco delle Egadi, Francesco Forgione, per descrivere il caso del solarium a Levanzo che sta tenendo banco da settimane.

Ne abbiamo parlato tanto su Tp24 di quella struttura che si sta realizzando sulla scogliera a due passi dal porto di Levanzo (e sopra gli scarichi fognari) che era stato prima sequestrato e poi dissequestrato. Una struttura contro la quale si sono schierati in molti, soprattutto enti e associazioni ambientaliste, nonostante ci fossero tutte le autorizzazioni. Nei giorni scorsi la struttura è stata sequestrata dalla Capitaneria di Porto, poi il Gip di Trapani ha disposto il dissequestro.


Sulla vicenda abbiamo intervistato il sindaco Francesco Forgione, che ha parlato di “festival dell’ipocrisia” perchè fin dal 2017 “ci sono orientamenti espressi da varie istituzioni, dalla Soprintendenza alla Regione, alla Capitaneria, al Genio civile, con autorizzazioni che si sovrappongono, si intrecciano e lasciano libera interpretazione”.

Anche il Comune delle Egadi, nel 2019, non sarebbe stato attento “non presentandosi alla conferenza dei servizi hanno fatto passare il silenzio assenso che è diventato parere favorevole. Questo a fronte di un pronunciamento del consiglio comunale che nell’ambito del Pudm si era pronunciato in modo contrario”.
Per Forgione, o in acciaio (come autorizzato dal Genio Civile) o in legno (come autorizzato dalla Soprintendenza) “la struttura è sovradimensionata per il luogo in cui si trova”. Si tratta, infatti, di un’area di demanio portuale.


E cosa può fare il Comune? Può revocare la concessione?
“Ci stiamo occupando di questo seriamente. Dobbiamo avere tutti i documenti e le carte per poter assumere tutte le iniziative necessarie per la tutela del nostro territorio. . Forgione non ha problemi ad un confronto in un consiglio comunale aperto, come chiesto dal Pd egadino: “Sono pronto anche a discutere di Piano utilizzo demanio marittimo, ormai fermo da anni e che noi abbiamo ripreso”

Per Forgione è chiaro un concetto. Non c’è sviluppo turistico che non preveda un turismo sostenibile. “Non si tratta di negare lo sviluppo turistico. Ma lo sviluppo non parte dal cemento ma dalla tutela del mare, dalla sostenibilità del turismo. Il turismo che distrugge il territorio distrugge il turismo. Qui non si viene perchè ci sono coste cementificate, anche una struttura in legno o in acciaio è sovradimensionata rispetto al luogo”, conclude Forgione.
Ecco l’intervista completa.