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15/06/2023 15:05:00

La prima lettera di San Giovanni Battista ai marsalesi

Una lettera di San Giovanni Battista ai marsalesi. E' l'ultima idea di Don Francesco Fiorino, rettore della chiesa omonima a Marsala, in occasione dei festeggiamenti del co - patrono della città, che si terranno il 24 Giugno prossimi. Tornano anche i fuochi d'artificio. E in più c'è un piccolo programma di eventi.

Ecco cosa "scrive" San Giovanni Battista:

Cari abitanti della gloriosa città di Lilibeo, presso le cui antiche vestigia sorge la chiesa che mi è stata dedicata dai vostri lontani antenati,

Vi ringrazio della venerazione che continuate a nutrire per me ancora dopo circa duemila anni dalla mia cruenta morte. Ma sarei più contento se alla venerazione verso di me uniste una fede più convinta e più radicata, una fede più coerente, in Colui che io ho additato, e continuo ad additare a tutti, come l’unico Salvatore, Gesù Cristo, di cui sono stato il precursore. Gesù non è una figura del passato. Non è un ricordo che si perde nella storia. Egli è il Vivente, il Dio con noi! Cristo vive nella sua Chiesa. In modo speciale Cristo continua a essere presente fra di noi nel dono quotidiano dell'Eucaristia. Per questo la Messa è centro e radice della vita cristiana. In ogni Messa c'è sempre il Cristo totale, Capo e Corpo. Perché tanti di voi vi siete allontanati dalla partecipazione alla Messa domenicale e vi ricordate di Gesù solamente in alcuni momenti della vostra vita? Perché vi state disperdendo in gruppi autoreferenziali che vi allontanano dai doni di grazia del Signore? Chi e cosa vi ha disperso in vie di indifferenza e di chiusura nei confronti dell’amore di Dio?

Assieme alla gratitudine, vi voglio anche far pervenire la mia esortazione e il mio incoraggiamento a vivere con piena responsabilità le difficoltà del tempo presente, impegnandovi con determinazione per la promozione del bene comune, della giustizia, della pace, che non è solo assenza di guerra, e della salvaguardia del creato.

In una terra come la vostra, storicamente contaminata da fenomeni malavitosi, sappiate coltivare le virtù della legalità e dell’integrità morale, rifiutando e combattendo ogni forma di compromesso col male, di sfruttamento delle persone (approfittando magari di particolari situazioni di bisogno o di chi cerca un lavoro), di misconoscimento dei diritti di tutti, in particolare dei più deboli, ed evitando di perseguire ogni tipo di illeciti interessi o di profitti personali che si risolvano a danno di altri o dei beni collettivi.

In un tempo in cui la “casa comune” è gravemente minacciata da un molteplice deterioramento ambientale, sappiate fare la vostra parte per tutelarla mettendo in atto quella conversione ecologica che Papa Francesco sta accoratamente raccomandando a tutti, e che passa anche attraverso la lotta agli sprechi e una drastica riduzione dei consumi – personali, familiari e collettivi –, improntando a sobrietà i vostri stili di vita.

Io che ho vissuto anni nel deserto, alimentandomi con locuste e miele selvatico, vi assicuro che questo è possibile e benefico per la vostra salute, del corpo e dello spirito, e per la salute del pianeta.

Vi ringrazio tutti quanti per avermi ascoltato e vi invio una paterna benedizione.

San Giovanni Battista