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26/09/2023 20:10:00

Messina Denaro e la sua "giustificazione per fede"

 Giustificazione per fede. È la dottrina che sostiene: l’uomo non può diventare giusto attraverso i propri sforzi, ma solo grazie all’opera salvifica di Gesù Cristo - solus Christus-e per mezzo della fede - sola fide, sola gratia- .Chi, nella fede in Gesù Cristo, si fa donare la grazia di Dio, non viene giudicato per quello che fa o non fa, ma per quello che Gesù ha fatto -lettera ai Romani capitolo 3,21-28-. In questo modo partecipa alla vita eterna, come dicono le parole tramandate di Gesù: "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha la vita eterna e non entra nel giudizio, ma è passato dalla morte alla vita eterna" - vangelo secondo Giovanni 5,24 -, entrambi dal nuovo testamento, edizione CEI-2008. A lungo ritenuta come carattere distintivo del Protestantesimo, principio cardine della scissione e riforma di Lutero. Nel 1999, la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica romana hanno firmato un documento, redatto in 44 punti, su questo tema, dal titolo: Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione.

Si riportano i passaggi dirimenti
15. Insieme crediamo che la giustificazione sia opera di Dio uno e trino. Il Padre ha inviato il Figlio nel mondo per la salvezza dei peccatori. L'incarnazione, la morte e la resurrezione di Cristo sono il fondamento e il presupposto della giustificazione. Pertanto, la giustificazione significa che Cristo stesso è nostra giustizia, alla quale partecipiamo, secondo la volontà del Padre, per mezzo dello Spirito Santo. Insieme confessiamo che non in base ai nostri meriti, ma soltanto per mezzo della grazia, e nella fede nell'opera salvifica di Cristo, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le buone opere
16. Tutti gli uomini sono chiamati da Dio alla salvezza in Cristo. Soltanto per mezzo di lui noi siamo giustificati dal momento che riceviamo questa salvezza nella fede. La fede stessa è anch'essa dono di Dio per mezzo dello Spirito Santo che agisce, per il tramite della Parola e dei Sacramenti,nella comunità dei credenti, guidandoli verso quel rinnovamento della vita che Dio
porta a compimento nella vita eterna.
17. Condividiamo anche la convinzione che il messaggio della giustificazione ci orienta in modo particolare verso il centro stesso della testimonianza che il Nuovo Testamento dà dell'azione salvifica di Dio in Cristo:essa ci dice che noi, in quanto peccatori, dobbiamo la nostra vita nuova soltanto alla misericordia di Dio che perdona e che fa nuove tutte le cose, misericordia che noi possiamo ricevere soltanto come dono nella fede, ma che non possiamo meritare mai e in nessun modo.

Il dilemma tra le due interpretazioni, ha una lettura univoca. Non si conosce se Matteo Messina Denaro l'abbia letto, si ha coscienza della sua idea sulla fede espressa in questi termini nel suo 'testamento': "Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato", aggiungendo,"Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico","Se Dio esiste, allora è certo che non mi ha scomunicato, proprio perché è Dio. Mi hanno scomunicato gli uomini che dicono di rappresentarlo". Probabilmente è blasfemo, non si osa immaginare se abbia avuto il dono della giustificazione per fede, lui era certo.

Vittorio Alfieri

 



L'Alfiere | 2024-12-08 13:00:00
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