Il caldo senza fine e il rischio incendi. La Regione cosa fa?
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E' un'estate senza fine, quella dei siciliani. Una manna per il turismo, che vive un'ulteriore coda di prenotazioni e presenze rispetto ai mesi clou di Luglio e Agosto. Un disastro per tutto il resto, con l'Isola che ormai deve fare i conti con un clima impazzito. Perchè il caldo, e soprattutto i picchi di calore, portano gli incendi, e la Regione, quest'anno, come abbiamo raccontato su Tp24, si è fatta spesso cogliere impreparata, dato che ha superato i tristi precedenti record di ettari andati in fumo. Se molta ironia ha suscitato la riunione operativa di qualche giorno fa di Schifani e dell'assessore al Territorio e Ambiente, Elena Pagana (in pratica, un incontro operativo a fine estate, quando il peggio è passato ...) questa seconda parte di Ottobre potrebbe offrire un ulteriore colpo di coda. Le previsioni, infatti, dopo giorni di temperature estive, danno ora un peggioramento nel Paese, ma in Sicilia è atteso lo scirocco. Temperature dunque in rialzo, e vento caldo che soffierà sull'isola, da mercoledì fino a sabato.
Bene, lo sappiamo. Possiamo prepararci. E invece no. Perchè giusto ieri, 15 Ottobre 2023, è finita la Campagna AIB (Anti Incendio Boschivo) 2023, cominciata l'1 Giugno. Che significa? Che non sono più in servizio gli operai precari (i famosi 151isti, come si chamano in gergo) dell'Ispettorato Foreste. Sono gli adetti al controllo ed alla prevenzione, assunti solo per alcuni periodi dell'anno. E giusto giusto hanno finito il loro servizio stagionale. Basterebbe una piccola proroga per evitare che questa settimana, soprattutto nelle parti più sensibili e scoperte della provincia (San Vito Lo Capo, lo Zingaro, Macari, Castellammare del Golfo) ci possano essere danni. L'apporto dei forestali è prezioso. Purtroppo, in un sistema in cui ci sono più dirigenti che operai, sono pochi, malpagati e costretti ad una vita di precariato. S pesso si trovano anche avanti con l'età, e senza attrezzatture adeguate a fronteggiare le fiamme. Perchè non prorogare allora il loro servizio di qualche giorno?
Anche l'anno scorso la campagna anticendio durò da Giugno a metà Ottobre. Nel 2022 è andata in fiamme una superficie pari a 56 mila ettari di terreni, dei quali oltre ottomila di boschi (una superficie paragonabile quasi all’intero territorio del Parco dell’Etna) e la campagna antincendio 2022 è costata alla Regione Siciliana ben 22 milioni di euro, dei quali oltre cinque milioni e mezzo solo per gli interventi aerei (842 interventi di elicotteri e 567 di canadair). Ma a dispetto degli appelli di forze politiche e cittadini il Corpo forestale della Regione Siciliana opera ormai da anni in un contesto di criticità operative e mancanza di personale (sono solo 350 gli uomini in divisa mentre l’organico ne richiederebbe 1.500), mentre i seimila operai forestali antincendio stagionali – che fanno capo all’Ispettorato delle foreste – lavorano in un contesto di precarietà di mezzi e attrezzature.
Quindi, la settimana prossima che si fa? Per la Regione la soluzione c'è. Affidarsi al volontariato ... E' stata infatti diramata una circolazioen della Protezione Civile che, date le previsioni di gran caldo ed i venti forti, dispone "a partire dal 16 ottobre e fino al 21 ottobre su tutte le provincie della Regione, il prolungamento delle attività di pattugliamento, avvistamento e supporto al contrasto degli incendi già affidate alle organizzazioni di volontariato". E gli operai? Loro possono stare a casa. Come mai chi lavora da anni al servizio del corpo forestale della Regione Siciliana viene licenziato per fine campagna antincendio e si fa il prolungamento per la Protezione Civile?
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