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20/01/2024 11:00:00

Da Capitol Hill a Sala delle Lapidi, il vulnus alla democrazia

 Vulnus alla democrazia. Il concetto di democrazia rappresenta il governo del popolo, espressosi direttamente o indirettamente. Uno dei parlamenti più antichi, luogo dove essa viene esercitata, fu istituito nel Regno di Sicilia ed era la camera legislativa dello stesso, grazie a Ruggero II di Sicilia, nato nel 1130. Tuttavia, già il padre aveva convocato un'assemblea 33 anni prima a Mazara del Vallo, inizialmente pensata come itinerante.

Nei giorni passati, sono trascorsi tre anni dall'assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump. Nel pomeriggio del 6 gennaio, il Campidoglio, uno dei luoghi più sacri di una nazione considerata tra le più democratiche, fu aggredito. In quel momento si stava certificando il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi, vinte da Joe Biden e mai accettate da Trump, il quale riteneva che fossero truccate. Ciò portò alla seconda procedura di impeachment, ma il Senato non accolse l'accusa.

Un abuso si è verificato il 16 gennaio in commissione Affari sociali della Camera quando l'istituzione della commissione d'inchiesta sul Covid fu inizialmente bocciata. Il voto finale di 11 pari non concesse la maggioranza alla richiesta del provvedimento. Poi, incredibilmente, il voto fu ripetuto e il documento fu approvato. Alla ripetizione, le opposizioni lasciarono l'Aula in segno di protesta, e il mandato fu assegnato con i soli voti della maggioranza.

Un caso di sopruso si verificò a Marsala nella passata consiliatura quando la consigliera Piccione propose di istituire il "registro dei bambini mai nati". Già si faticava a comprendere la bramosia di chiamare "bambino" ciò che per la scienza è un embrione fino a tre mesi e un feto fino alla nascita. Ma per legge, precisamente il D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, è stabilito che se il feto viene espulso tra la 20esima e la 28esima settimana di gestazione, viene definito "prodotto abortivo". Quando si tratta di embrioni e feti deceduti prima di raggiungere le 20 settimane, si parla di "prodotti del concepimento". Come se non bastasse, la modifica del regolamento comunale cimiteriale affermava che "in ogni caso, anche in mancanza di una specifica richiesta dei genitori, il feto verrà inumato e individuato con cippo funerario, numero e trascritto sull'apposito registro". Attualmente, sei dei 20 che approvarono la modifica siedono a Sala delle Lapidi: Sturiano, la Milazzo, Vinci, Coppola, Rodriguez, Gerardi.

Grazie all'azione della vigente assise e su proposta di Cavasino, con il rischio concreto che il Tar, a cui si erano rivolti Cigl e Udi, abolisse la delibera, la revoca del provvedimento è stata confermata da tutti e sei i consiglieri della precedente consiliatura, tranne Rodriguez, ma con l'aggiunta di Genna e Ferrantelli. In questo modo, il vulnus alla democrazia è stato sanato.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-08 13:00:00
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