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03/03/2024 20:27:00

Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo: denunciata l'ennesima inefficienza

 

Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo: il Tribunale dei diritti del malato denuncia l'ennesima inefficienza. Le criticità irrisolte persistono, con gravi disagi per i cittadini e il personale sanitario.

Mancanza di personale medico e reparti inattivi:

  • L'Unità Operativa Complessa di Medicina è sotto organico, con solo due medici in servizio e un supporto sporadico da parte di altri ospedali.
  • Il reparto di rianimazione, finanziato da tempo, rimane inattivo, impedendo l'esecuzione di interventi chirurgici complessi.
  • La chirurgia oncologica non è ancora operativa.

Strumentazioni mancanti:

  • La risonanza magnetica, fondamentale per un ospedale DEA di 1° livello e in particolare per il reparto di Neurologia, non è disponibile, nonostante i fondi stanziati.

Reparti dislocati:

  • I reparti di oculistica, pneumologia e psichiatria, trasferiti in altri ospedali durante la ristrutturazione dell'Abele Ajello, non sono ancora stati ricollocati nella loro sede originaria.

Conseguenze per i cittadini:

  • L'assenza di queste risorse essenziali determina una grave carenza di servizi sanitari per i cittadini, anche per quelli con patologie gravi che necessitano di cure adeguate.

Mancanza di distributori d'acqua:

  • Incredibilmente, l'ospedale non dispone di distributori automatici di bottiglie d'acqua, un servizio indispensabile per pazienti, personale e familiari.

Le criticità sono state ripetutamente segnalate al Tribunale dei diritti del malato (TdM), che le ha inoltrate alle autorità competenti. Purtroppo, ad oggi non è stata risolta neanche una delle criticità più urgenti. I motivi burocratici addotti per giustificare i ritardi non sono accettabili. Dichiara il coordinatore Natale Russo: "Il Tribunale dei diritti del malato esprime profonda preoccupazione per la persistente inefficienza dell'Ospedale Abele Ajello. La carenza di personale medico, l'inagibilità di reparti essenziali e l'assenza di strumentazioni diagnostiche fondamentali ledono il diritto alla salute dei cittadini e creano disagi inaccettabili per pazienti e personale sanitario. Si auspica un intervento tempestivo e risolutivo da parte delle autorità competenti".