Gli autovelox salvano le vite. Ma c’è chi li vede solo come un modo per fare cassa per i comuni. Eppure i dati parlano chiaro: punendo chi va forte e di conseguenza riducendo la velocità le probabilità di incidenti mortali scendono. Intanto il ministro Salvini punta ad un nuovo decreto, che piacerà a Fleximan.
Gli autovelox salvano la vita
L'Italia è il paese degli autovelox fissi: ce ne sono più che in Gran Bretagna, Germania e Francia messe insieme. Il tasso di mortalità sulle strade italiane è ancora sopra la media europea. E questo può far pensare che gli autovelox non siano così efficaci. Invece i dati dicono il contrario.
Gli autovelox possono effettivamente salvare vite. Uno studio della London School of Economics ha rilevato che, in Gran Bretagna, gli incidenti stradali sono diminuiti del 17-39% e i morti del 58-68% sulle strade con autovelox.
Anche in Italia, i Tutor sulle autostrade hanno contribuito a ridurre il numero di incidenti mortali del 77%. Inoltre, uno studio dell'ACI/Istat ha rilevato che l'eccesso di velocità è la terza causa di incidenti stradali in Italia. Il limite di 30 km/h nasce da studi scientifici dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Statisticamente 9 pedoni su 10 investiti a 30 km/h si salvano; 7 su 10 a 40 km/h; 1,5 su 10 a 50 km/h.
La velocità eccessiva in Italia è la terza causa di incidenti stradali con feriti o morti, secondo i dati dell’ultimo rapporto redatto dall’Aci/Istat. Manca, però, una stima ufficiale su quante siano le vittime risparmiate grazie agli autovelox installati dai Comuni che inducono i guidatori a rispettare i limiti imposti dal Codice.
«È vero, ma l’importanza dei sistemi di controllo della velocità è dimostrato dal calo dei morti sulle autostrade da quando sono stati installati i Tutor gestiti dalla Stradale», spiega Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona e componente del tavolo «Viabilità Italia» del ministero dell’Interno.
In effetti le cifre, fornite da Autostrade per l’Italia, parlano chiaro. Già nel 2000, primo anno di funzionamento, il tasso degli incidenti mortali calò del 51% rispetto al 1999. Un dato, oggi, salito al 77 per cento. Senza considerare la diminuzione della velocità di picco (-25%) e media (-15%).
Multe per fare cassa
C'è chi sostiene che gli autovelox siano usati solo per fare cassa dai Comuni. E in questi mesi il fenomeno “fleximan” ha avuto un’eco anche sui social dove sono circolate tante notizie false e fuorvianti. Tutte con l’obiettivo di far credere che gli autovelox servono solo a fare cassa e non salvano le vite.
È vero che i proventi delle multe per eccesso di velocità vanno ai Comuni, ma la legge prevede che questi soldi siano reinvestiti in sicurezza stradale.
Nel 2023 i comuni italiani hanno incassato un miliardo e mezzo in sanzioni per il mancato rispetto del codice della strada, soprattutto grazie alle multe date per eccesso di velocità. Non è un record, come diversi giornali hanno scritto, ma è stato comunque un aumento significativo rispetto all’andamento degli ultimi anni. E tra le altre cose è un dato che probabilmente continuerà a crescere perché le multe rappresentano un’entrata di cui i comuni – sia quelli piccoli che le grandi città – non possono fare a meno.
Inoltre gli autovelox installati in zone con un alto numero di incidenti o in prossimità di scuole e ospedali servono per migliorare la sicurezza stradale. Come abbiamo detto diminuendo il limite di velocità si riduce anche la probabilità di vittime sulla strada.
Il nuovo decreto
Eppure il ministro dei Trasporti Matteo Salvini vuole cavalcare l’onda. E così ha preparato un decreto che conterrà alcune novità sugli autovelox. Ad esempio, non sarà più possibile installarli nelle zone 30, nelle strade extraurbane con un limite di velocità inferiore a 90 km/h e nelle strade urbane con un limite di velocità inferiore a 50 km/h.
Inoltre, ci dovrà essere almeno un chilometro di distanza tra l'avviso della presenza dell'autovelox e l'apparecchio in funzione.
Il nuovo decreto è stato accolto con favore da alcuni, che lo considerano un passo avanti nella sicurezza stradale. Altri invece lo criticano, ritenendo che sia troppo restrittivo e che penalizzi i guidatori più prudenti.
Il caso Marsala
A Marsala negli ultimi mesi ci sono state molte polemiche su un autovelox installato sulla SS 115, una strada in cui si viaggia a velocità sostenuta nonostante il limite di 50 km/h. L’autovelox ha fatto tante “vittime”. Una valanga di multe che sono state accolte non proprio positivamente dagli automobilisti. Infatti ne sono nati diversi ricorsi e azioni giudiziarie (ne parliamo qui).