Italian fiction: aspettando il vero autore del “Mondo al contrario”
di Katia Regina -
Un intreccio perfetto tra libro, cinema, attualità. American fiction ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale alla 96esima edizione degli Academy Awards. Un film illuminante che denuncia la deriva culturale del sistema editoriale sottomesso alle logiche di mercato dettate dagli stereotipi rassicuranti, una stoccata formidabile sulle ipocrisie della cancel culture, tutta concentrata sui termini da bandire senza poi fare nulla per migliorare nella sostanza le condizioni di vita delle minoranze.
Il libro che ha ispirato il regista Cord Jefferson si intitola Erasure, scritto da Percival Everett. A interpretare il ruolo del protagonista sul grande schermo un immenso Jeffrey Wright, quello di Batman per intenderci.
Ma non è del film che mi voglio occupare, non è il mio ambito. Una breve sintesi della trama, giusto per fare orientare quanti non conoscono l'intreccio. Un professore universitario afro-americano, nonché autore affermato, stanco di assecondare il politically correct dei suoi studenti rispetto alla comunità nera, decide di scrivere per scherzo un libro iper-stereotipato, storie di negri cresciuti nel disagio che spacciano e delinquono perché ghettizzati. Insomma quel tipo di letteratura che fa sentire gli americani più a posto con la coscienza per il solo fatto di dargli voce. La situazione, che si intreccia con le vicende familiari del professore, gli sfugge di mano: il libro finisce col diventare un best seller. La frase che meglio sintetizza la vicenda fa più o meno così: più scrivo male più divento ricco.
Ebbene, dopo aver visto il film, i miei indisciplinati neuroni hanno cominciato a scontrarsi creando sinapsi disvelatrici: signori è successo anche in Italia! Sta succedendo ora: il generale Vannacci! Ci siamo cascati tutti, altro che Jeffrey Wright, il nostro attore è di gran lunga più bravo. In realtà Vannacci non pensa quello che ha scritto, è tutta una provocazione il suo Mondo al contrario, sta solo rispondendo alle esigenze editoriali dettate dal momento storico: contro i gay che non sono normali, contro le femministe fattucchiere, contro ogni forma di famiglia che non sia naturale, contro i migranti che non hanno i nostri tratti somatici... è tutto uno scherzo, una provocazione.
Secondo me quel libro non lo ha neppure scritto lui, è stato scelto per il suo curriculum, è una sorta di controfigura di un autore che prima o poi salterà fuori per svelare la farsa e vendicarsi nei confronti delle tendenze editoriali interessate solo al profitto o a compiacere il potere politico di turno.
Mi piace pensare che dietro questa raffinata operazione ci sia la mente di un illuminato intellettuale di sinistra, uno di quelli che non lesina citazioni colte quando viene invitato nei dibattiti politici, un teorico del cambiamento con la faccia giusta e tutto quanto il resto... citando Venditti, che prova a forzare le strategie di guerrilla marketing per una causa nobile. Magari un bel gruppo di lavoro che non vede l'ora di svelare la beffa... sai le risate. Se così fosse, farebbero meglio a uscire allo scoperto ora, perché in American fiction la situazione degenera quando si venderanno i diritti per farne addirittura un film, nella nostra Italian fiction si rischia di fare eleggere politicamente la controfigura da qualche parte... sai le risate.
Nel film American fiction i finali sono più di uno, non voglio spoilerare, andatelo a vedere, lo trovate anche in streaming, scegliete anche voi il vostro finale preferito, magari pensando a Vannacci.
Consigli per la lettura: Erasure scritto da Percival Everett, ma credo non ci sia ancora la traduzione in italiano.
Consigli per la visione, la versione di Crozza del generale Vannacci.
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