Quantcast
×
 
 
03/04/2024 06:00:00

La rete di Messina Denaro. Dai medici alle donne: è caccia agli altri complici

 Dopo gli ultimi arresti continua la caccia ai complici di Matteo Messina Denaro. Di chi ha favorito la sua latitanza. L’attenzione si concentra nell’ambito sanitario, ma si cercano anche le donne che il boss avrebbe frequentato durante la sua latitanza.


Perchè, come scrive il procuratore Maurizio de Lucia nella richiesta di arresto “il quadro di connivenze in favore del latitante, fuori e dentro le strutture sanitarie, sta assumendo dimensioni allarmanti e imporrà a questo ufficio ulteriori approfondimenti”.

Da quando è stata posta fine alla trentennale latitanza di Messina Denaro la procura di Palermo con i Ros dei Carabinieri ha messo a segno tanti arresti nella rete dei favoreggiatori del boss. Gli ultimi sono molto più insospettabili dei precedenti. L’architetto che dieci anni fa aveva prestato l’identità al boss era poi scomparso dai radar. Il tecnico radiologo che nel 2020 ha seguito il capomafia nel suo primo intervento contro il tumore. Il ragazzo che gli avrebbe permesso di avere un cellulare.

Ora si cercano altri insospettabili. Medici, imprenditori, e magari uomini delle istituzioni. Perchè “Messina Denaro è venerato e protetto anche dopo la sua morte” osservano gli investigatori. Lo testimonia il fatto che dopo l’arresto e dopo la morte nessun medico o operatore sanitario ha contattato le forze dell’ordine per fornire informazioni.
Agli arresti di questi giorni si è arrivati grazie alla miniera di informazioni che sono i documenti e i pizzini trovati nel covo del boss e i cellulari da lui utilizzati.
Negli ultimi anni Matteo Messina Denaro è stato visitato da diversi medici, ha subito un’operazione chirurgica, è stato nelle strutture sanitarie delle province di Palermo e Trapani. Possibile che nessuno sapesse della sua vera identità?

E poi c’è anche il filone degli imprenditori, di chi avrebbe finanziato la latitanza del capomafia di Castelvetrano. Nei pizzini sono stati trovati alcuni riferimenti che potrebbero suggerire alcuni possibili sviluppi.

Intanto spunta un'altra presenza femminile nell'esistenza del boss. Si tratta di una donna trapanese che, secondo le indagini, avrebbe frequentato il capomafia nell'ultimo periodo della sua latitanza.
La donna, che a luglio scorso si è presentata spontaneamente ai carabinieri, ha raccontato di aver conosciuto Messina Denaro nel 2015. Ha però affermato di non aver mai saputo la sua vera identità. I due si sarebbero frequentati negli anni successivi, fino al 2023, anno dell'arresto del boss.
La testimone ha fornito importanti riscontri investigativi. Ha confermato, tra l'altro, che Messina Denaro era solito girare in moto, una Bmw enduro di colore bianco, intestata ad un prestanome.
La nuova fiamma del boss si aggiunge alle numerose frequentazioni femminili che hanno caratterizzato la sua vita. Nonostante la latitanza, Messina Denaro non ha mai rinunciato alle relazioni sentimentali, con donne di diversa età e provenienza.


Le indagini su questa nuova relazione potrebbero fornire ulteriori dettagli sugli ultimi anni di latitanza di Messina Denaro. I pm sperano di ricostruire i suoi spostamenti, le sue abitudini e i suoi contatti, anche grazie alle informazioni fornite dalla donna.
A questi racconti si aggiungono le informazioni tutte da decifrare contenute nei pizzini. Per questo i magistrati di Palermo sono affiancati da due squadre, dei carabinieri e della polizia. Adesso si vuole ricostruire per intero la rete dei fedelissimi.