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06/04/2024 16:43:00

Mafia, chiesti 12 anni in appello per l'ex avvocato Porcello vicina ai boss

 Angela Porcello, ex avvocato e in carcere da da oltre tre anni, potrebbe vedere una riduzione nella sua pena. I sostituti procuratori generali Giuseppe Fici e Carlo Lenzi hanno richiesto 12 anni di reclusione per lei, 3 anni e 4 mesi in meno rispetto alla sentenza di primo grado.

Porcello arrestata nell'operazione "Xydi" è accusata di aver avuto legami con il mandamento mafioso di Canicattì, soprattutto durante la latitanza del boss Matteo Messina Denaro, grazie alla sua relazione con l’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea.

La richiesta di pena inferiore si basa su un presunto errore nel calcolo della recidiva. L’ex avvocato aveva tentato di patteggiare la pena, ma il suo precedente penale per sostituzione di persona (legato a una richiesta di tabulati telefonici fatta a nome di un'altra donna) ha influito sull'aumento della condanna. Tuttavia, secondo gli accusatori, il giudice di primo grado ha commesso un errore nel calcolo della pena, che dovrebbe essere quindi ridotta.

Anche Diego Emanuele Cigna, condannato in primo grado a 10 anni e 6 mesi per il suo presunto coinvolgimento con la Stidda nel racket delle mediazioni agricole, potrebbe vedere una riduzione della sua pena. La richiesta nei suoi confronti è di 8 anni, 5 mesi e 10 giorni.

Per l’appuntato della polizia penitenziaria Giuseppe Grassadonio, accusato di rivelazione di segreto di ufficio per aver comunicato informazioni a Porcello riguardo al trasferimento di un detenuto, è stata richiesta la conferma della condanna a 8 mesi. Tuttavia, viene chiesto di modificare la negazione della sospensione condizionale della pena, precedentemente respinta in primo grado.

L'avvocato Giuseppe Scozzari, difensore di Angela Porcello, aveva chiesto un concordato, ossia un patteggiamento in appello, ma la Procura generale non ha accettato. Le indagini e il processo di primo grado hanno suggerito che Porcello abbia abbandonato la sua carriera legale per coinvolgersi negli affari mafiosi con Buggea.

In primo grado, su 15 imputati, ne erano stati condannati 13. L'accusa sostiene che nello studio di Porcello si svolgessero riunioni e che agisse come cassiera del clan, organizzando incontri tra capi mafia di diverse province. Pur avendo cercato la collaborazione con la giustizia, le sue dichiarazioni sono state considerate inconsistenti.