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13/04/2024 06:00:00

Marsala. Politica in subbuglio dopo le dimissioni di Piraino. Grillo a "caccia" di assessori

 Marsala città difficile da amministrare, ancora di più in questa fase in cui bisogna fare presto e subito, per mettere su una squadra davvero che sappia dare risposte immediate, che lavori sulla politica ed è la stessa politica che deve blindare il sindaco, Massimo Grillo, senza più tentennamenti o, peggio, strategie di cui non sono capaci.


Servono gli assessori, una giunta monca è una giunta che arranca, cammina con il freno a mano.
Le dimissioni della vice sindaca Valentina Piraino, considerata braccio destro di Grillo, ha avuto delle ripercussioni umane, oltre che politiche. Il consiglio comunale è a difesa di quell’operato, ma non hanno mai elencato le cose davvero fatte, è a difesa dell’ex assessore. Una difesa un pò sclerotica, perché la Piraino era diretta espressione dell’amministratore che combattono dentro e fuori le aule istituzionali. Non si può essere buoni a corrente alternata o, molto banalmente in maniera strumentale.


C’è un passaggio dello scorso consiglio comunale in cui tutti i consiglieri intervenuti hanno sottolineato di averla sentita “5 minuti fa”, di “averla vista stamattina”, di averla “massaggiata poco fa”. Contatti continui, non c’è nulla di male ma affermano una cosa ancora: nessuna demarcazione politica tra maggioranza e opposizione.


Succede che adesso si accelera sulla mozione di sfiducia, che pare abbia già almeno 10 firme apposte, una volta depositata andrà discussa e per essere approvata le firme dovranno essere 15. Difficile in buona sostanza che possa passare. Torna la mozione come atto politico, che tale resterà, che potrà diventare un boomerang contro chi la propone. Bisogna avere il coraggio di affermare, e di fare, che a mozione di sfiducia respinta dall’Aula i proponenti si dimettessero, per esempio politico di correttezza.


Invece, poiché tutto è civico, tutto è anche arma per fare campagna elettorale dentro e fuori il consiglio, quasi nessuno accetterà questa condizione. E chi ci rinuncia al gettone di presenza? Mai certamente quelli che sono tra i primi a farne richiesta. Peggio di un posto di lavoro.
E le dimissioni della Piraino hanno a che fare con questa accelerazione? Solo in parte. E’ stata la goccia che non è andata persa, raccolta dagli oppositori, come se l’ex assessore venisse da Marte, con un manto speciale che la preservasse da tutte le colpe dell’Amministrazione.


Il fitto dialogo che ha tenuto con gli oppositori più duri (e puri?) continua ancora oggi, con qualche linea di demarcazione più chiara: sono tutti contro il sindaco Grillo. E con un’altra aggiunta: le opposizioni fanno il loro ruolo, dovrebbero pure costruire una alternativa, invece ognuno  ha un nome di candidato sindaco. La Piraino si è dimessa per annovellarsi tra le opposizioni? Perché di certo gli incontri di adesso non hanno solo caratura umana o vincolo di amicizia, si parla del dopo.


E’ mancata la formazione politica, che non è obbligatoria, ciò invece che è obbligatorio è il buon senso, le ragioni di opportunità e anche il rispetto delle Istituzioni che si servono.