Quantcast
×
 
 
21/04/2024 06:00:00

Quel canale (incompiuto) che potrebbe salvare Trapani dalle alluvioni

Salvare Trapani dalle alluvioni si può: c'è questo alla base del progetto di realizzazione della gronda Erice - San Giovannello, presentata dalla sezione di Trapani di Italia Nostra, guidata dal presidente Totò Pellegrino, in un convegno nel quale è emersa la collaborazione dei Comuni di Trapani ed Erice, presenti con i sindaci Giacomo Tranchida e Daniela Toscano.

L’idea è quella di riqualificare una opera idrologica cominciata ma mai terminata, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Peppe Pellegrino.

“A settembre 2023 il Comune di Trapani ha scritto al commissario liquidatore del Consorzio Asi, oggi Irsap, di Trapani per richiedere la pulizia del canale di gronda realizzato, in parte, a Trapani e parallelo alla Provinciale Erice - Mazzara, con inizio dalla quadrivio di Milo della Statale 113 e che arriva al fiume Lenzi dopo aver percorso circa un chilometro e mezzo" spiega Pellegrino.

L'assessore, poi, rivela come il Comune abbia richiesto una copia del progetto. Il commissario Irsap, in risposta, ha chiesto al Comune un preventivo per i lavori al canale che oggi si trova in condizioni di degrado, ricevendo anche poca acqua, anche perché si tratta di una incompiuta.

E' stata realizzata solo la parte finale, ma mai le tre braccia che avrebbero dovuto condurvi l'acqua proveniente dalla montagna di Erice, dal lato di via Argenteria, e questo a dimostrazione dell'interconnessione necessaria tra i due Comuni.

"Preso in carico questo progetto del canale di gronda, considerato che abbiamo avuto totale disponibilità dell’autorità di bacino a predisporre come Comune di Trapani, assieme ai rappresentanti di Erice, ci siamo recati assieme all’ingegnere Greco già due volte all’ufficio tecnico del Comune di Erice per predisporre la documentazione necessaria alla presentazione di atti che coinvolgano l’autorità di bacino per riuscire ad ottenere dei finanziamenti necessari a mettere in funzione l’incompiuta" continua Pellegrino.

E una volta che l'intervento verrà prima finanziato e poi realizzato, andando a regime riuscirà ad avere una portata di circa 21 metri cubi al secondo, circa 80 mila metri cubi l'ora. Un quantitativo che dovrebbe salvare Trapani da possibili alluvioni, anche in caso di grosse precipitazioni.