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18/12/2025 06:00:00

MaB Saline, il chiarimento che cambia tutto: porto e città senza vincoli

Il porto di Trapani non viene vincolato. Neppure il centro storico di Trapani e quello di Marsala. Tutti e tre entrano nell’area di transizione della candidatura delle Saline di Sicilia a Riserva della Biosfera MaB Unesco, l’unica parte del perimetro in cui non sono previsti nuovi limiti o divieti. La tutela vera resta confinata all’area core, cioè alle saline storiche e agli ecosistemi più delicati.

È questo il punto che rimette in fila la vicenda dopo giorni di tensioni e prese di posizione. Il Comitato promotore chiarisce che l’ampliamento della perimetrazione è stato approvato solo ora e che, da questo momento, anche l’intera area portuale rientra formalmente nella proposta di candidatura. «Nessuno è stato escluso», spiegano, ricordando che l’iniziativa è stata presentata in un incontro pubblico a inizio anno e che, da allora, «chiunque facesse parte delle aree interessate è stato invitato a manifestare interesse».

La candidatura verrà presentata entro sei mesi al ministero dell’Ambiente. Ed è qui che si gioca la partita vera. Perché il programma MaB non chiede solo confini, ma vuole capire come il territorio intende gestire una Riserva della Biosfera. Non vincoli, ma impegni. Non divieti, ma responsabilità.

Il progetto delle Saline di Sicilia ha una caratteristica che lo rende un caso unico al mondo: l’area candidata è una zona umida costiera creata dall’uomo, frutto di secoli di lavoro dei salinari, non un ambiente naturale intatto. È da qui che parte il racconto: dalle saline, dagli studenti coinvolti nei percorsi educativi, dalla connessione con Mozia, lo Stagnone, Trapani e Paceco. Un sistema vivo, non un museo.

Dentro questo schema l’area core resta protetta e vincolata. Attorno, l’area di transizione serve a dimostrare che città, porto, aeroporto e attività economiche possono convivere con un’area di alto valore ambientale. Porto e aeroporto vengono indicati come porte di accesso alla Riserva e come soggetti chiamati a contribuire su temi concreti: decarbonizzazione, riduzione degli impatti, gestione delle infrastrutture, dalle banchine ai servizi.

Il ministero chiede esempi. E il dossier li mette nero su bianco: c’è una fognatura che attraversa le saline, ci sono canali da manutenere, ci sono equilibri idraulici da preservare. È su questi nodi che si misura la credibilità della candidatura, non su nuovi divieti.

Il contesto economico rafforza il quadro. Roma ha appena finanziato oltre 13 milioni di euro per il ripristino ambientale di cinque aree siciliane, tra cui le Saline di Trapani e Paceco, con interventi sulla Salina Bella e sui mulini storici. Segnali che vanno nella stessa direzione della candidatura MaB.

Il Comitato promotore – formato da Regione siciliana, Camera di commercio di Trapani, Libero consorzio, Comuni di Trapani, Marsala, Misiliscemi e Paceco, e Wwf – ora guarda avanti. Porto e centri storici sono dentro, senza vincoli, e il dossier è pronto per Roma.

Il punto, da qui in poi, non è più se il porto verrà bloccato. La domanda vera è chi farà cosa per tenere insieme tutela ambientale, lavoro e sviluppo in un’area umida che, proprio perché costruita dall’uomo, chiede di essere gestita con responsabilità.

 

foto @Virginia Salzedo