Marsala e il Raduno d'Oro / 4 : le spese finali e il conto da 350mila euro
Siamo arrivati all’ultimo tratto del nostro viaggio dentro il Raduno che avrebbe dovuto portare prestigio, turismo e ritorno economico a Marsala — e che invece, come abbiamo documentato, ha lasciato soprattutto un lungo elenco di spese, alcune domande inevase e un conto che hanno pagato i contribuenti.
Nella prima puntata abbiamo ricostruito l’origine dell’evento, le promesse politiche, la scelta della data e i numeri — impietosi — del turismo, che nel mese del raduno è addirittura diminuito.
Nella seconda puntata abbiamo raccontato come si è passati da un preventivo di 272 mila euro a una spesa reale di 300 mila, con un’impennata delle voci di ospitalità e una macchina organizzativa finanziata interamente dal Comune.
Nella terza puntata siamo entrati dentro il conto corrente del Comitato Organizzatore, con pagamenti a hotel, B&B, agenzie di viaggio e privati.
Adesso, nella quarta e ultima puntata, chiudiamo il cerchio: i conti finali, gli ultimi acconti, le spese residue.
Il terzo acconto: negli ultimi giorni prima della festa, la corsa finale ai pagamenti
Le settimane che precedono il raduno sono convulse. Il clima, negli uffici del Comitato, è quello di una macchina che non può più rallentare. E così, mentre in città si montano le transenne e si stendono gli ultimi tricolori, sul piano amministrativo si corre ancora di più.
Il 15 aprile 2025 arriva sul tavolo del Comune la richiesta del terzo acconto. È un documento pesante, che fotografa l’enormità della spesa già sostenuta: 131.146,59 euro. Una cifra che il Comitato chiede di coprire con un versamento da 100.000 euro.
Ma per cosa sono stati spesi questi 131 mila euro? La rendicontazione mostra ancora una volta una verità già emersa nelle puntate precedenti: la stragrande maggioranza delle voci riguarda strutture ricettive.
Il Comune di Marsala, in sostanza, finanzia l’ospitalità di un evento “di richiamo turistico” ospitando i partecipanti a proprie spese, e non solo in città: gli alloggi si estendono per chilometri, fino alla provincia di Agrigento.
Il Villaggio del Bersagliere – Servizi ItalRent costa 15.000 euro. L’alloggio della Fanfara a Selinunte supera i 5.000 euro. Si pagano camere, appartamenti, ville, posti letto in strutture di ogni genere. Giuseppe Culicchia, già protagonista nella fase di comunicazione e logistica, acquista due corone d’alloro e si fa rimborsare 265 euro.
Accanto agli alloggi, compaiono anche pranzi e cene di lavoro. E non solo. Le Conviviali del 10 e 11 maggio, ad esempio, costano ben 12.000 euro.
Per il “monitoraggio e controllo del territorio” viene utilizzato un drone, un servizio che costa 3.458,70 euro.
C’è poi il capitolo media partner, che rivela un mondo parallelo fatto di collaborazioni, sponsorizzazioni e pacchetti promozionali. La televisione Latr3, della famiglia dell'assessore comunale Salvatore Agate, presenta un preventivo da 3.900 euro per copertura e contenuti video. Altri giornali ricevono cifre più contenute, ma comunque rilevanti: Il Vomere 732 euro, Trileggo 1.830 euro, Publinews 1.708 euro.
La voce “Promozione evento” da sola supera i 19.000 euro. Tra bandiere, grafiche, t-shirt, targhe ricordo, banner, cappelli e pubblicazioni, il raduno si trasforma progressivamente in una produzione di materiali promozionali che, alla fine, dureranno quanto un weekend lungo.
Nella seduta dell’8 aprile 2025, il Comitato affronta una lunga lista di punti all’ordine del giorno e approva — sempre all’unanimità, — una serie di preventivi che danno la misura dell’impatto economico dell’evento.
Il capitolo eventi e intrattenimento si rivela altrettanto impegnativo. Per le performance musicali in piazza si autorizzano 6.000 euro. All’associazione musicale Marsala Music Production vengono riconosciuti 1.500 euro. Si aggiungono poi eventi folkloristici, richieste di service, audio, video, illuminazione. Nulla è lasciato al caso: ogni virgola della festa ha una sua fattura.
Tra i dettagli più rivelatori ci sono però i cosiddetti “gadget”. Il Comitato approva l’acquisto di 1.500 bandiere per 2.551,02 euro (delibera n. 139/25) — non quelle appese ai pali della luce, ma quelle da consegnare o utilizzare nei punti di cerimonia. Vengono acquistati anche cappellini e t-shirt per un totale di 2.500 euro. Banner, collarini, manifesti, locandine e altro materiale grafico raggiungono i 4.300 euro complessivi.
È un’estetica costosa, che si somma all’architettura tecnica della festa.
E poi c’è il capitolo più curioso di tutti: il “Villaggio del Bersagliere”, per cui si approvano 15.000 euro, come abbiamo visto. Nelle intenzioni, doveva offrire prodotti tipici ai radunisti. Nella pratica, è stato un servizio aggiuntivo affidato a ItalRent secondo un preventivo dal costo poco “tipico” e per nulla gratuito: i prodotti venivano venduti, ma la struttura che li ospitava era interamente finanziata dal Comune.
Infine, nel verbale compaiono le consuete “spese minute” che, sommate, pesano parecchio: noleggio biancheria, colazioni per le Fanfare, sedie, gazebi, trasporti, servizi vari.
Il quarto acconto: l’ultima ondata di spese prima della festa
E infine arriviamo al capitolo conclusivo dei conti: il quarto acconto, la fotografia definitiva di come sono stati spesi gli ultimi euro del raduno dei Bersaglieri. È il 5 maggio 2025, mancano quattro giorni alla sfilata, e il Comitato Organizzatore bussa alla porta del Comune con la richiesta finale: 97.761,19 euro, a fronte di spese rendicontate per 105.261,19 euro.
È il catalogo delle urgenze ultime, delle rifiniture, delle corse dell’ultima ora. Ma è anche il documento che mostra — senza più possibilità di interpretazione — quanto questo raduno sia costato in termini di logistica, spettacoli, comunicazione, decoro.
Sfogliando la tabella, si nota subito che le prime voci sono quelle più prosaiche e inevitabili: 4.880,00 euro per il noleggio dei bagni chimici; 6.100,00 euro per l’installazione delle bandiere (che si sommano ai 2.551,02 euro già spesi per acquistarne 1.500); 1.220,00 euro per una copertura artistica della zona portuale, necessaria solo per “mascherare” le condizioni indecorose dell’area del lungomare — un’ammissione involontaria ma eloquente .
Poi arriva la parte più consistente: la sicurezza, la vigilanza, la sanità. E anche qui, le cifre non scherzano. L’assistenza sanitaria è affidata a Paceco Soccorso, che riceve 7.000 euro , mentre tra antincendio, vigilanza armata, piano sicurezza e safety, vigilanza notturna e supporti tecnici si toccano altre migliaia di euro: 4.270 euro all’associazione di Protezione Civile Biancavilla; 585,60 euro per ANCR Security; 1.500 euro al medico competente; 3.500 euro a Eurosoccorso (p. 1).
Un totale di oltre 22.635 euro solo per logistica e sicurezza.
La parte centrale della rendicontazione riguarda però la promozione dell’evento, dove emergono ancora una volta scelte discutibili per un raduno già ampiamente finanziato: 4.000 euro per la collaborazione media partner Alberto Di Paola; 4.000 euro per videoproduzioni; 700 euro per sponsorizzazione F.I. Gioco Handball; 732 euro per stampa smart rigid; e soprattutto 6.100 euro per le mappe della città di Marsala, stampate da Centro Stampa Rubino.
Il capitolo spettacoli, invece, è forse il più eloquente dal punto di vista simbolico. All’artista Fabio Ingrassia vengono riconosciuti 3.000 euro; all’esibizione di Lidia Schillaci, altri 2.000 euro; mentre l’associazione MUSIKE, già ampiamente finanziata nei giorni precedenti, riceve un’ulteriore integrazione da 7.800 euro .
A questi si aggiungono 3.000 euro di addobbi floreali e perfino la Santa Messa del 10 maggio ha un costo: 100 euro, fatturati regolarmente.
Manca solo un tassello: la voce ospitalità. Nel quarto acconto è ormai ridotta al minimo, perché la parte più pesante — 120.000 euro stimati — era già stata coperta nei primi tre acconti. Resta qualche colazione, qualche spesa minuta, somme marginali rispetto all’esborso totale.
È nella parte finale della tabella che si trova la cifra che chiude il cerchio: Totale Spese: 105.261,19 euro Totale Entrate: 105.261,19 euro
La macchina contabile del raduno è perfettamente allineata alla richiesta del Comune. Il saldo finale dei 300.000 euro è completato.
Ed è così che il raduno dei Bersaglieri, nelle sue ultime pagine contabili, mostra la sua vera natura. I soldi — tutti, nessuno escluso — non hanno generato strutture, servizi, opere, promozione duratura. Hanno generato ospitalità (a spese del pubblico), logistica temporanea, spettacoli, gadget, bandiere, mappe, cantanti, videomaker, corone d’alloro, installazioni usa-e-getta, e perfino un intervento artistico per nascondere il degrado urbano.
Quando si chiude un bilancio, soprattutto un bilancio pubblico, la domanda non è mai solo “quanto abbiamo speso?”, ma “cosa ci è rimasto?”. Nel caso del Raduno dei Bersaglieri 2025, la risposta è semplice, quasi brutale: è rimasto ben poco.
I 300.000 euro sborsati dal Comune di Marsala non hanno prodotto un ritorno economico tangibile, né un miglioramento strutturale della città, né una crescita turistica. Hanno prodotto, piuttosto, un grande evento pagato interamente dai cittadini, dalle corone d’alloro ai cappellini, dalle transenne alle mappe, dagli spettacoli ai bagni chimici, dagli alberghi fino alle ultime cene di rappresentanza.
L’indotto, quello vero, non c’è stato. È esistito solo nella forma rovesciata di una spesa pubblica trasformata artificialmente in “domanda turistica” che — lo dicono i documenti, lo dicono gli estratti conto del Comitato — ha finanziato pernottamenti, pranzi, gadget, logistica e ospitate. Il turismo, insomma, non è venuto: è stato pagato.
Sul fronte politico, il risultato è altrettanto deludente. Il sindaco Grillo aveva immaginato un evento capace di portare Marsala al centro del Paese: la Premier che arriva, la Rai che trasmette, il Governo che si affaccia. Invece non è arrivato nessuno, se non una mezz’ora di diretta e una lunga, eloquente assenza istituzionale. Il raduno degli Alpini, fissato lo stesso weekend, ha oscurato tutto.
L’amministrazione sperava nella “vetrina nazionale”. Ha ottenuto un conto da 300.000 euro e un ritorno politico evaporato in poche ore.
Rimane, alla fine, un’altra domanda: era tutto inevitabile?
A Marsala restano qualche bandiera scolorita, qualche foto ricordo, un fine settimana di piume e sfilate. E a distanza di mesi, mentre le tracce della festa svaniscono, resta solo la domanda più onesta, quella che arriva dal buon senso dei contribuenti: ne valeva davvero la pena?
Sono stati ultimati gli interventi di adeguamento funzionale della palestra del plesso “Pascoli”, appartenente all’Istituto Comprensivo “Garibaldi – Pipitone” di Marsala. I lavori rientrano...
Siamo arrivati all’ultimo tratto del nostro viaggio dentro il Raduno che avrebbe dovuto portare prestigio, turismo e ritorno economico a Marsala — e che invece, come abbiamo documentato, ha lasciato soprattutto un lungo elenco di spese,...
Il Cine Teatro Don Bosco chiude il 2025 con una programmazione che punta in alto e trasforma il periodo natalizio in un percorso tra cinema spettacolare e musica dal vivo. Dalla première di uno dei film più attesi...
Eccoci alla terza puntata dell’inchiesta dI Tp24 su quanto è costato — e cosa ha davvero prodotto — il raduno dei Bersaglieri che si è tenuto a Maggio 2025 a Marsala. Nella prima puntata abbiamo raccontato...
La Morgan School, centro specializzato nell’insegnamento della lingua inglese, si prepara a celebrare il Natale con un pomeriggio dedicato ai più piccoli e ai ragazzi delle sue sedi di Marsala (viale Whitaker 19) e...