Marsala e il Raduno d'oro: le sacche ricordo, i gettoni per le sedute, i prelievi ... /3
Eccoci alla terza puntata dell’inchiesta dI Tp24 su quanto è costato — e cosa ha davvero prodotto — il raduno dei Bersaglieri che si è tenuto a Maggio 2025 a Marsala.
Nella prima puntata abbiamo raccontato l’origine dell’evento, la spesa annunciata e i primi segnali critici: calo di arrivi turistici rispetto all’anno precedente, promesse di visibilità nazionale smentite dai fatti.
Nella seconda puntata abbiamo smontato il preventivo iniziale, svelando come quei 272 mila euro previsti siano diventati in poco tempo 300 mila: un salto di scala giustificato soprattutto da una gigantesca spesa per ospitalità — quasi 120 mila euro solo per alberghi e alloggi — più acconti anticipati e una macchina burocratica già in azione mesi prima dell’evento.
La richiesta del secondo acconto da 50.000 euro conferma ciò che avevamo previsto nella puntata precedente: la spesa continua a salire, soprattutto per l’ospitalità.
A marzo 2025, quando l’evento è ormai imminente e la città comincia a riempirsi di bandiere, il Comitato Organizzatore accelera ancora. La richiesta del secondo acconto, inviata dal presidente Lorenzo Violante il 21 marzo 2025, è un documento densissimo che fotografa bene la trasformazione del raduno in una macchina economica in piena corsa. E stavolta non si tratta solo di ospitalità, ma anche di tutto ciò che rende un grande evento “colorato”, cioè memorabile, scenografico — e molto, molto costoso.
Il cuore della richiesta resta comunque lo stesso: l’ospitalità. In questo secondo round vengono chiesti altri 35.000 euro per accogliere autorità e Fanfare d’Onore. Sommando questa cifra ai 35.500 euro già rendicontati nel primo acconto, la spesa accertata per alloggi e accoglienza arriva a 70.500 euro, senza contare ulteriori importi che emergeranno più avanti. È una cifra enorme, soprattutto se messa a confronto con i preventivi originari dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, che per vitto, alloggio e logistica ricettiva stimavano complessivamente 15.000 euro
Accanto all’ospitalità compaiono, però, nuove voci che raccontano un’altra parte del raduno, quella fatta di gadget, servizi accessori, piccoli eventi di avvicinamento e — perché no — un po’ di rappresentanza. Spicca, tra tutte, la spesa per le sacche ricordo: 15.000 euro per la fornitura affidata alla ditta Simona Vasi, come risulta dal contratto del 29 gennaio 2025 riportato nel fascicolo del secondo acconto. La ditta, si legge nei verbali, è rappresentata dal fornitore, tale signor Mercadante.
È un importo significativo, più alto di molte delle voci tecniche indispensabili per la gestione di un evento, e quasi pari all’intero budget previsto inizialmente per la comunicazione.
A proposito di comunicazione, c’è anche un dettaglio che ci riguarda. Tra le spese del secondo acconto compare un intervento di 2.440 euro per pubblicità su Tp24 e RMC 101. È giusto segnalarlo con trasparenza.
Poi c’è tutto il microcosmo delle spese interne del Comitato, quelle che raccontano la vita quotidiana di un organismo che si riunisce spesso e che, per farlo, si finanzia a carico del Comune. Il rimborso per le riunioni — 30 euro a seduta per ciascuno degli undici componenti — porta a un totale di 3.300 euro per dieci incontri. Una forma di indennità che, pur essendo prevista, contribuisce ad aumentare ulteriormente il conto. A queste si aggiungono 2.000 euro di spese di rappresentanza, voce talmente generica da poter includere pranzi, cene e piccoli omaggi.
Non manca il capitolo “eventi di avvicinamento”: 427 euro per l’attività nelle scuole, ai quali si sommano 150 euro di ospitalità per Michele D'Andrea, già coinvolto nel primo acconto per l'iniziativa “L’Inno Svelato”. Tutte cifre che, prese singolarmente, potrebbero sembrare marginali, ma che sommate diventano un mosaico sempre più costoso. Il sito web è pagato due volte. 1586 euro sono per la palermitana Web Innova srl, per il dominio internet dell'evento. Ha chiuso accordi il membro del comitato Francesco Gitto, che, secondo questo link, lavora proprio con la ditta ...
Gitto, tra l'altro si dimette il 12 Marzo dal comitato. Gli subentra un'altra società, Promydea, per 2000 euro più Iva, sempre per gestire il sito web dell'evento. 700 euro, invece, è il costo dello spot della Move Production del marsalese Paolo Pellegrino.
Il documento si chiude con una cifra precisa: 56.860,87 euro. È il totale delle spese rendicontate per questo secondo acconto, come certificato nella pagina conclusiva del fascicolo firmato da Violante.
Il Comune, secondo gli accordi, ne coprirà 50.000. Il resto verrà sistemato più avanti, con altri pagamenti.
E così, tra ospitalità sempre più consistente, gadget di lusso, micro-spese, rimborsi, rappresentanza e comunicazione, i 300.000 euro del raduno scompaiono in un intreccio fitto di fatture, delibere e richieste di acconto. Una macchina in piena corsa, difficile da fermare e ancora più difficile da comprendere nella sua totalità.
Il conto corrente del Comitato.
Se finora le delibere, i preventivi e gli acconti ci avevano mostrato la struttura teorica del raduno, l’estratto conto bancario del Comitato — aggiornato al 28 marzo 2025 — è il documento che fa finalmente cadere ogni velo. È qui, nelle righe dei movimenti, che il raduno prende la sua forma più concreta: non un evento che “porta turismo”, ma un evento che paga turismo. Un dettaglio non da poco, che emerge chiaramente dalle operazioni elencate nell’estratto conto ufficiale.
Basta scorrere le voci per capirlo: il conto è costellato di bonifici a strutture ricettive, agenzie di viaggio, B&B, privati che affittano camere. È un mosaico di transazioni che, tessera dopo tessera, ricostruisce con precisione il modello economico del raduno: l’ospitalità non è un effetto collaterale dell’evento, è la spesa principale. Ed è una spesa interamente pubblica.
Compiono la loro comparsa nomi e realtà note del settore turistico: bonifici a Damiata Gaetano – Amnesia Viaggi per prenotazioni presso l’AZ Club Selinunte; acconti a favore dell’Associazione Strutture Turistiche Sciacca Centro; caparre per camere al Lylibeo Village Srls; pagamenti alla R.C. Lo Stagnone srls per il soggiorno della Fanfara Regionale; somme inviate direttamente a privati, come Anna Gabriele e Caterina Mangione, per pernottamenti in abitazioni o strutture affini.
L’elenco è lungo, ripetuto, costante: una processione di bonifici che non lascia spazio a interpretazioni. Se qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che l’“indotto turistico” generato dall’evento fosse sostenuto dal mercato, basta guardare questi numeri. Qui non c’è alcun mercato: c’è il Comune che paga.
Ogni fanfara, ogni gruppo, ogni delegazione è stata sistemata a spese del bilancio pubblico. Tutto torna, purtroppo, con quanto avevamo già ricostruito: il raduno è stato un evento che ha “mosso” l’economia locale, ma solo perché il Comune ha anticipato — o assorbito — quasi tutte le spese.
E poi c’è un altro dettaglio, che rende la fotografia ancora più nitida: tra i movimenti spicca un prelievo di 2.000 euro in contanti, effettuato con carta MasterCard il 29 gennaio 2025, presso un bancomat in via XI Maggio, nel cuore di Marsala. Duemila euro prelevati cash. E qui la domanda è inevitabile: a cosa sono serviti? A quali spese, non tracciate da bonifico, sono stati destinati? I documenti non lo dicono. Non c’è una nota integrativa, non c’è una delibera specifica, non c’è un destinatario indicato.
A completare il quadro, lo stesso estratto conto registra altri pagamenti: i 7.505,75 euro versati a Simona Vasi come acconto sulle sacche ricordo, i 1.591,75 euro pagati alla società Webinnova per la realizzazione del sito del raduno; le spese per la sicurezza, come i 2.998,39 euro saldati all’ingegnere Avanzato per la redazione del piano di safety e security.
Alla fine di questo mese di movimentazioni, il conto del Comitato si chiude con un saldo attivo di 33.735,11 euro , una cifra destinata a evaporare rapidamente con il terzo acconto e le spese finali. Ma questo lo vedremo nel prossimo capitolo.
Quello che emerge con chiarezza, per ora, è un principio semplice: l’indotto turistico non c’è stato. C’è stata una gigantesca operazione di ricettività sovvenzionata dal Comune. Il raduno non ha portato turisti che hanno speso sul territorio: ha portato ospiti i cui costi sono stati quasi interamente coperti dal pubblico.
È il modello opposto rispetto a quello annunciato.
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