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08/08/2024 06:00:00

Siccità: la crisi idrica devasta l'agricoltura e l'ambiente del trapanese. Sicilia in Ginocchio

La Sicilia a causa della siccità sta affrontando una crisi senza precedenti che mette a rischio la sua economia agricola ma anche il suo patrimonio ambientale. In particolare, la provincia di Trapani è al centro di una situazione allarmante che coinvolge migliaia di agricoltori disperati, ma il problema è anche, come detto, di natura ambientale con un processo di desertificazione già iniziato.

La siccità ha raggiunto livelli critici, e la gestione delle risorse idriche è diventata insostenibile. Facciamo il punto della situazione siccità a cominciare dal trapanese, per continuare con le altre province della Sicilia e con i provvedimenti messi in campo da Regione e Protezione Civile. 

 Gli agricoltori del trapanese - Andrea, un agricoltore di Mazara, esprime la disperazione di molti suoi colleghi: "Le uve si stanno bruciando, il frutto si asciuga a causa della sofferenza idrica." Le temperature altissime e le scarse piogge hanno ulteriormente aggravato la situazione. "Quelle poche piogge che abbiamo visto sono state inutili, perché l'acqua viene buttata a mare," aggiunge De Simone. Gli agricoltori pagano al Consorzio di Bonifica Trapani 1 una quota di 130 euro per ettaro, ma ricevono acqua per un valore di appena una ventina di euro. Questo è insostenibile e minaccia il futuro delle coltivazioni locali.

Problemi infrastrutturali - Il Consorzio di Bonifica Trapani 1, che dovrebbe garantire il beneficio irriguo, è afflitto da inefficienze croniche. Le perdite negli impianti del consorzio di Bonifica Trapani 1 (qui sotto e di lato le foto) e le problematiche legate alle dighe, come la Diga Trinità e la Diga Rubino, impediscono una distribuzione efficace dell'acqua. Nonostante siano stati stanziati tre milioni di euro per la Diga Trinità, destinati ai possibili interventi alle paratie e al cordone di blocco dell’acqua, e ulteriori fondi per la pulizia dei canali di scolo, di interventi non se ne sono visti. La siccità continua a peggiorare e decine di migliaia di ettari di terreno rischiano di essere abbandonati e mai più ripresi.

Impatto ambientale - La crisi idrica non riguarda solo l’agricoltura, ma ha anche gravi ripercussioni ambientali. La Val di Mazara, la zona dei Gorghi Tondi, ma in generale tutto l'agro trapanese sono a rischio di desertificazione, il processo già in corso minaccia di trasformare vigneti e uliveti in sterminate distese di sterpaglie. La desertificazione sta alterando il microclima locale, compromettendo ulteriormente la biodiversità e l'equilibrio ecologico della provincia. 

Soluzioni e proposte mai attuate - Per far fronte a questa emergenza, è necessario un intervento deciso a livello regionale e nazionale. Gli agricoltori chiedono una gestione più efficiente delle risorse idriche e infrastrutture adeguate. Inoltre, è fondamentale che i fondi stanziati per le opere di manutenzione e miglioramento delle dighe e dei canali di scolo vengano utilizzati in modo trasparente ed efficace. Bisogna davvero capire qual è l'intenzione del governo Schifani e del neo assessore all'Agricoltura Salvatore Barbagallo nei confronti di quelle dighe o invasi come la Trinità di Castelvetrano che, terminata nel 1959 non è stata ancora collaudata. Altra soluzione immediata per gli agricoltori che si è soltanto annunciata è quella che prevede il riutilizzo delle acque reflue, come proposto per Castelvetrano e Campobello, per garantire un approvvigionamento idrico sostenibile, ma di tutto ciò come degli interventi per la diga e gli impianti non s'è visto nulla.

La crisi della siccità in Sicilia, e in particolare nella provincia di Trapani, è una questione complessa che richiede interventi urgenti e coordinati. Gli agricoltori non possono continuare a pagare per un servizio inefficace, e il rischio di abbandono del territorio è reale. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni per salvaguardare non solo l’agricoltura, ma anche l’ambiente. 

A Castellammare ordinanza dà il via libera alle autobotti con acqua non potabile - «Ricordiamo ai cittadini che l’acqua non potabile non può essere utilizzata per usi alimentari come la preparazione di bevande, la cottura e il lavaggio di alimenti e non deve essere ingerita in alcun modo e deve essere preventivamente bollita per altri usi. Invito tutti ad osservare le necessarie precauzioni e adottare sistemi di potabilizzazione dell'acqua». Lo fa presente il sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto che a seguito della grave emergenza idrica in corso in tutta la Regione, ha emesso un’ordinanza che consente di attingere tramite i pozzi privati censiti all’ufficio provinciale del Genio Civile, per la distribuzione di acqua non potabile tramite autobotti. La cittadina è nel periodo di maggiore presenza estiva quando la popolazione da poco meno di 15 mila abitanti lievita a circa 60 mila presenze. Cittadini, attività ristorative ed alberghiere, turisti nonché proprietari di allevamenti di bestiame e numerose aziende agricole hanno iniziato a lamentare grave sofferenza per la mancanza d’acqua e il sindaco Fausto ha messo l’ordinanza autorizzativa. «Abbiamo ereditato un sistema di distribuzione idrica che si regge sulle forniture per mezzo di autobotti nel periodo estivo quando il quantitativo d’acqua non risulta sufficiente per una popolazione che quadruplica. Ricordo che in quanto comuni ex Eas, non possiamo gestire direttamente il servizio che è di pertinenza dell’assemblea territoriale idrica ma la procedura di gestione è ancora in stallo- sottolinea il sindaco Giuseppe Fausto-. Ci auguriamo che la grave emergenza possa essere un altro input per la gestione del servizio per i Comuni ex Eas e stiamo lavorando per soluzioni alternative ma al momento ci siamo trovati ad un bivio: scegliere se lasciare i cittadini senz’acqua per settimane, far chiudere alberghi, bar e ristoranti e mandar via i turisti, diffondendo una pessima immagine della nostra Sicilia o provvedere facendo una scelta alternativa. Ho deciso di autorizzare per 30 giorni il trasporto di acqua per uso - ripeto e sottolineo- non potabile, in considerazione dell’emergenza e garantire a tutti un bene di primaria necessità qual è l’acqua. Non ritengo potessimo fare diversamente così da non creare, e prevenire, disordini pubblici»

Intanto ecco come la Regione Siciliana con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile interviene per distribuire l'acqua ai cittadini a Caltanissetta. - È di 149 mila litri di acqua distribuiti il bilancio solo della prima giornata di interventi per rifornire contrada Fontanelle, a Caltanissetta, che nelle ultime settimane ha gravemente risentito delle conseguenze della crisi idrica. In tutto sono state servite 58 utenze. Per l'operazione, attivata dal capo della Protezione civile della Regione Siciliana Salvo Cocina d’accordo con il presidente Renato Schifani, sono impiegati autobotti e pick-up, che riescono a servire le zone più impervie non raggiungibili dagli altri mezzi. Ieri altre 50 utenze. 

Una buona notizia, torna l'acqua al Lago di Pergusa  - Un acquazzone estivo dopo 100 giorni di siccità assoluta ha fatto sì che il lago di Pergusa si riempisse. La pioggia che lunedì 5 agosto, è caduto su Pergusa provocando allagamenti e costringendo il Comune a svolgere interventi straordinari alle piscine, ha avuto effetti insperati. Il lago, sino a qualche giorno fa ridotto a una pozzanghera con i pesci morti e un ecosistema letteralmente devastato dalla siccità, adesso sembra rinato. E il geologo ennese Francesco Paolo Patrinicola adesso lo dice a chiare lettere: “Il lago non è morto”. Patrinicola da giorni sui social interviene polemicamente contro chi aveva diffuso dei necrologi con su scritto “lago di Pergusa”, e ora ribadisce il concetto. Lui già l’aveva detto chiaramente, in pratica, che il lago non era morto affatto ma che quanto avvenuto, pur triste, aveva una chiave di lettura ben precisa. “Sono bastati solo 54 mm. di pioggia, misurati a Sant’Anna, per fare “rinascere” il Lago di Pergusa – ha sottolineato Patrinicola sui social -. Il lago non è morto, anzi ha tutte le potenzialità e le risorse per vivere per altre migliaia di anni”.

L'acqua di due invasi di Enna e Caltanissetta destinata all'irrigazione di soccorso e agli allevamenti - Le acque degli invasi Sciaguana, nell'Ennese, e Ragoleto, nei pressi di Gela, nel Nisseno, saranno destinate all'irrigazione di soccorso e agli usi per gli allevamenti. Lo stabiliscono due ordinanze del commissario per l’Emergenza idrica in agricoltura e zootecnia della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta. Nel dettaglio, l’utilizzo delle risorse idriche dell’invaso Sciaguana è destinato all'irrigazione di soccorso delle aree gestite dal Consorzio di bonifica 6 Enna della Sicilia Orientale, anche per i terreni non associati, e per l’utilizzo in zootecnia. Le acque dell’invaso Ragoleto potranno essere utilizzate, invece, per l'irrigazione di soccorso delle aree servite dal Consorzio di Bonifica 8 della Sicilia Orientale, fino a 9000 mc al giorno. La misura è valida per tutto il mese di agosto e potrà essere prolungata anche a settembre, una volta verificata la quantità delle risorse. Per garantire la disponibilità per gli altri usi assicurati dall’invaso, spetterà ai rispettivi Consorzi di bonifica, a Siciliacque e, per quanto riguarda Ragoleto, alla Bioraffineria di Gela, attivare il monitoraggio dello stato dell’ittiofauna al fine di prevenire condizioni di crisi e avviare ove necessario il trasferimento; oltre a prestare collaborazione e supporto anche di tipo logistico.

 Bonus fieno della Regione, iniziata la distribuzione agli allevatori - Sono in tutto dieci i centri sul territorio siciliano in cui, è gia iniziata da due giorni la distribuzione del fieno agli allevatori che hanno diritto al bonus introdotto dalla Regione. La misura, finanziata con 20 milioni di euro, è stata voluta dal governatore Renato Schifani per limitare i danni dovuti alla siccità. «La difficile crisi idrica che stiamo vivendo – dichiara il presidente della Regione – impone azioni tempestive. Per questo, anche per quanto riguarda questa misura, abbiamo fatto in modo che tutte le procedure potessero essere completate nel più breve tempo possibile. La consegna del fieno agli agricoltori rappresenta un’altra tappa nel complesso percorso per affrontare le conseguenze della siccità». L’elenco dei centri, approvato dal commissario delegato per l’emergenza idrica in Agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, comprende: il Centro di meccanizzazione agricola Esa di Agira per l’Ennese, Agrifiera a Noto e l’area autoporto dell’Asi a Melilli per la provincia di Siracusa e il Centro di meccanizzazione Esa di Serradifalco per il Nisseno. Le strutture individuate per la provincia di Ragusa sono la zona industriale del capoluogo, Foro Boario a Modica, fiera Emaia a Vittoria, il mercato ortofrutticolo di Roccazzo a Chiaramonte Gulfi e il mercato agricolo di Donnalucata a Scicli. Infine, per il Catanese, il centro individuato è quello dell’area di protezione civile di via Cristoforo Colombo a Caltagirone. La quantità di foraggio da distribuire agli allevatori dipenderà dall’intensità del danno subito sui territori in base alle precipitazioni rilevate dal Servizio informativo agrometeorologico siciliano. Gli elenchi con i beneficiari sono stati pubblicati nelle scorse settimane nella sezione del portale istituzionale della Regione Siciliana dedicata all’assessorato dell’Agricoltura. Le operazioni di consegna dovranno avvenire obbligatoriamente alla presenza di un dipendente dell’ispettorato provinciale dell’Agricoltura. L’elenco dei centri sarà aggiornato successivamente per essere incrementato secondo le esigenze. 

Arrivato a Poggioreale il fieno ottenuto con i voucher -  La consegna è avvenuta a cura dei funzionari dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura Aldo Cardella e Domenico Verde insieme al direttore Coldiretti di Trapani Santo Di Maria. L’azienda che ha ricevuto il fieno è di Calogero Di Girolamo, un’azienda zootecnia che si è così avvalsa del Caa Coldiretti per presentare la domanda ed ottenere l’importante sostentamento per i suoi ovini a Salaparuta. Le consegne proseguiranno.

 Ecco il punto sui progetti finanziati nella provincia di Trapani dalla cabina di regia regionale - Il presidente Francesco Gruppuso dell'ATI TRAPANI, fa sapere che sono a buon punto gli interventi della prima fase di finanziamento dei comuni della provincia di Trapani e dopo la messa a terra dei pozzi Agate e Ingrasciotta di Castelvetrano e pozzo Denaro di Calatafimi Segesta , sono in dirittura di arrivo gli ultimi pozzi della città di Trapani con *Bresciana* ovvero i pozzi il tr2b e tr2c già nella giornata di ieri 7 Agosto oltre ai pozzi già in revamping e immessi in rete da un paio di settimane. Dalla condotta Bresciana di Trapani partono 282 lt/sc compresi i 25 immessi da Siciliacque x Favignana. Arrivano a San Giovannello invece 158 lt/sc che soddisfano l'intero fabbisogno della città. Sempre in questa settimana a *Pozzo Madonna* saranno attive le 2 pompe più efficienti e si passerà da 11 lt/sc a 22 lt/sc. Calatafimi Segesta ha già completato e messo in rete circa 7 lt/s dei primi 3 pozzi e attivato la nuova Pompa di ponte Patti, gli ultimi 2 pozzi saranno completati e immessi in rete entro Ferragosto. Da inizio degli interventi finanziati dalla cabina di regia regionale, sono stati immessi in rete circa 100 lt/s per arrivare a un totale di 150lt/s entro fine agosto con le città di Alcamo, Salemi e San Vito ad ultimare gli interventi . Intanto domani la cabina di regia regionale con a capo ing. Cocina ha convocato l' ATI Trapani per determinare ulteriori finanziamenti che sono stati richiesti nella seconda fase a seguito dei nuovi fondi messi a disposizione dalla Regione Siciliana. Oggi pomeriggio è stata messa in atto la cooperazione di *mutuo soccorso* su proposta dell'ATI e Protezione civile di Trapani e supportata dal S. E. il Prefetto Lupo tra i comuni trapanesi ovvero il comune di Poggioreale ha dato disponibilità di un'autobotte comunale a supporto della città di Alcamo un *vero esempio di generosità e di collaborazione*. La città di Alcamo sta cercando di uscire fuori da una serie infinita di problemi contingenti della condotta idrica che non ha permesso a Sicilacque di approvvigionare, come richiesto dall'amministrazione Surdi, l'utenza Alcamese. L'incontro in Prefettura, ha evidenziato che già da questo fine settimana Sicilacque fornirà il sistema idrico di Alcamo di una capacità congrua che, senza ulteriori guasti della condotta, dovrebbe porre fine ai disagi degli utenti. 

La Regione Siciliana finanzierà con 15 milioni di euro interventi in conto capitale volti a fronteggiare gli effetti della crisi idrica sul settore agricolo. Si tratta di fondi stanziati con la manovra finanziaria approvata agli inizi di luglio dall’Ars. Oggi la Commissione Attività produttive di Palazzo dei Normanni, alla presenza dell'assessore all'Agricoltura Salvatore Barbagallo, ha dato parere favorevole all’avviso pubblico firmato dal dirigente generale del dipartimento Dario Cartabellotta che stabilisce le modalità di attuazione della norma. Le risorse saranno destinate, all' 80% alle istanze degli imprenditori agricoli, anche in forma associata, e al 20% ai Comuni.

«È un aiuto concreto ad agricoltori ed enti locali siciliani – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - in un momento di grave difficoltà per la persistente siccità. Ma la ratio del provvedimento va oltre, creando i presupposti affinché in futuro non si arrivi più a questo punto. Per questo il mio governo oltre a lavorare pancia a terra per contenere l’emergenza, sta mettendo a punto le misure più idonee per farci trovare pronti in occasione di nuovi eventi estremi. I pozzi e gli impianti di raccolta e di accumulo di acqua che saranno finanziati, serviranno infatti anche per eventuali future crisi alle quali dovremo far fronte, visto l’ormai conclamato cambiamento climatico».

Possono essere finanziati gli interventi di captazione, raccolta e stoccaggio delle acque per uso agricolo e zootecnico; di costruzione di nuove vasche e serbatori per la raccolta l’acqua; di realizzazione di nuovi pozzi o per il miglioramento di quelli esistenti. Sono finanziabili anche nuovi impianti di mini-desalinizzazione. Sarà possibile coprire, in ossequio ai regolamenti dell’Unione europea, l’80% degli interventi realizzati dagli agricoltori e il 100% di quelli degli enti pubblici. Le domande potranno essere presentate esclusivamente con pec all’indirizzo dipartimento.agricoltura@certmail.regione.sicilia.it