I 5 Stelle, Grillo e il "parricidio" politico
Triste, solitario y final. È il titolo di un romanzo di Osvaldo Soriano, scrittore e giornalista amante del fútbol, che narra il declino del mito cinematografico di Stan Laurel, l’immenso "Stanlio". Un’idea significativa e struggente emerge dal libro:
"Arrivederci, amigo. Non vi dico addio. Vi dissi addio quando significava qualcosa. Vi dissi addio quando ero triste, in un momento di solitudine e quando sembrava definitivo."
Traslando queste parole, il pensiero corre inevitabilmente a Beppe Grillo, dopo quello che appare come un "parricidio" politico consumato dalla sua creatura, il Movimento Cinque Stelle. Un episodio che evoca la tragedia di Giulio Cesare e il celebre “Tu quoque, Brute, fili mi!”.
Grillo, il comico genovese, ha visto l’assemblea costituente del M5S sancire due importanti cambiamenti: l’eliminazione del ruolo di Garante a vita, ricoperto da lui, e l’abolizione del tetto dei due mandati nelle istituzioni, cuore pulsante dei principi fondativi del movimento nato dai Vaffanculo-Day.
Nonostante il colpo subito, Grillo ha promesso battaglia. Dopo un iniziale tentativo di rivendicare legalmente la proprietà del simbolo, ha optato per la via interna: dal 5 all’8 dicembre si tornerà al voto, come previsto dalle regole del M5S, per ripetere la consultazione sulle modifiche statutarie.
Prima dell’appello, Grillo aveva già comunicato in termini sarcastici l’esito della prima consultazione: “Da francescani a gesuiti”. La frase era accompagnata da una foto della reliquia del santo con la targa: “Sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco”, un richiamo alle origini rigorose e umili del Movimento, la cui nascita fu fatta coincidere con il 4 ottobre 2009, festa di San Francesco d’Assisi.
Secondo il garante, il M5S si sarebbe allontanato dalla sua essenza originale di attenzione agli ultimi e di umiltà, trasformandosi in un partito politico manipolatorio, ipocrita e più incline ai compromessi, come evoca il termine "gesuita" nell’accezione dispregiativa.
L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto duramente: “Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio”. Sul pericolo che il quorum venga raggiunto nel prossimo voto, Conte ha aggiunto: “Grillo ha esercitato questa facoltà, rivoteremo al più presto. Sono certo che la comunità risponderà: ha già dimostrato una forte volontà di partecipazione. Forse si aggiungerà qualcun altro”.
Alla luce dei fatti, comunque vada, l’epilogo sembra riecheggiare quello del romanzo di Soriano: triste, solitario y final.
Vittorio Alfieri
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