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24/02/2025 06:00:00

Trapani, lo scandalo Barbara: assessore e... informatore 

 C'è un assessore, un pubblico ufficiale, che fa l'informatore per un imprenditore, un privato cittadino. Spiattella numeri di telefono che poi vengono pubblicati on line, stila serissimi rapporti verbali come un appuntato: "Quest'oggi, 21 Febbraio 2025, alle ore ..."

L'assessore è Emanuele Barbara, factotum della Giunta del Sindaco Giacomo Tranchida, a Trapani, con una particolare attenzione per le sorti extra sportive delle squadre cittadine di basket e calcio. E il privato al quale deferente fa rapporto, come neanche Catarella con il commissario Montalbano nei romanzi di Andrea Camilleri, è proprio il proprietario del Trapani Valerio Antonini, che, poi sul suo profilo X pubblica l'imbarazzante audio.

Ma cos'è successo? Un giornalista, collaboratore di diverse testate e programmi di inchiesta nazionali, ha fatto un po' di telefonate a Trapani per occuparsi del caso di Antonini, partendo sempre dal maxi contributo di 300mila euro da parte della Regione Siciliana (per una società, quella di Antonini, dove il figlio del presidente della Regione, Renato Schifani, è responsabile degli affari legali ...) e da lì cominciando a contattare anche imprenditori, fornitori, ex collaboratori di Antonini che in quest'anno non hanno avuto con lui un'esperienza, come possiamo dire, serena.

In città si è sparsa la voce che c'erano addirittura le Iene, gli inviati, cioè del programma tv di Italia Uno.  Grande isteria collettiva, da una parte e dall'altra. Ed ecco allora che scende in campo addirittura un assessore, Emanuele Barbara, che non solo telefona al giornalista per farsi raccontare come stanno le cose, ma poi riferisce tutto ad Antonini in un messaggio audio, con tanto di numero di telefono del giornalista, che Antonini pubblica su X come se nulla fosse. Non siamo solo di fronte ad un palese reato, commesso dai due, una macroscopica violazione della privacy - e per lo più di un giornalista che cerca solo di fare il suo mestiere - ma ad una vera e propria indecenza, per di più commessa da un "collega". Perchè Emanuele Barbara, è bene ricordarlo, è iscritto all'Ordine dei Giornalisti, e, di fatto, sta mettendo a repentaglio la serenità professionale di un altro giornalista. Tanto basta per rendere necessario l'intervento dell'Ordine, in questa caccia alle streghe continua. 

Antonini, pubblicando l'audio illegale di Barbara, lo utilizza come prova per dimostrare quella che lui chiama "l’ennesima balla messa in giro a Trapani per tentare di destabilizzare l’ambiente e provare a fare del male al sottoscritto".

Sullo sfondo resta il fatto che alcuni imprenditori e professionisti hanno contattato diverse redazioni, sostenendo, dicono, di avere avuto problemi con Antonini per lavori diversi, forniture, servizi vari. Per Antonini si tratta di "balle", e parla di "truffatori che dichiarano crediti derivanti da invenzioni o iper fatturazione a vario titolo". Non solo: "C’è in atto un progetto criminoso contro di me che finirà presto nelle aule di tribunale di Trapani". 

"Sono stanco - aggiunge - per la prima volta sto seriamente rivedendo i miei passi perché fare sport ed investimenti in un territorio farcito di tanta melma sta diventando pesante".  Fa specie sentire queste parole, che infangano una comunità che lo ha accolto con tutti gli onori e le riverenze, conferendogli addirittura la cittadinanza onoraria. Adesso Trapani per lui è un territorio "farcito di melma"?

Per Antonini, purtroppo, è un momento così così. Nè sembrano consolarlo i post soavi e di conforto anche dei consiglieri di opposizione, Tore Fileccia in testa. Le tensioni maggiori sono nel basket, dopo l'eliminazione flash in Coppa Italia e le voci di un esonoro di Repesa che hanno per la prima volta incrinato il rapporto tra tifosi e proprietario. I tifosi hanno anche esposto uno striscione, con la scritta "Repesa non si tocca". Non l'avessero mai fatto. Per il padrone degli Shark si tratta addirittura di "striscioni minacciosi ed irriverenti nei confronti di chi investe milioni e non pretende nulla" (sarebbe lui...).  Gli striscioni, si sa, valgono solo se sono contro la stampa ...

Tra i tanti imprenditori del territorio che vivono questo stato di agitazione il più noto è Massimiliano Polizzi, del quale ci eravamo occupati su Tp24, perché è venuto allo scoperto, pubblicando le fatture secondo lui non saldate dalle società di Antonini, con accuse puntualmente restituite al mittente, con il solito carico di insulti, da parte del diretto interessato.

Polizzi qualche giorno fa protocollare una lettera al Sindaco di Trapani dove fa presente le sue pretese, il suo presunto credito di 200mila euro con Antonini. Al di là del merito della vicenda, va notato che la nota, chissà come - e questa è un'altra cosa gravissima - non appena protocollata, finisce nelle mani di Antonini, che la pubblica sui social per irridere Polizzi. Dice che lo ha anche denunciato per "truffa, falsa fatturazione e calunnia". Un po' claudicante dal punto di vista giuridico, Antonini parla di un "ennesimo tentativo di truffa che ora sfocia in estorsione e spero a breve associazione a delinquere". Di più: "Non mi darò pace finché certi elementi non andranno in galera dove meritano di stare". Resta però il fatto che, all'interno del Comune di Trapani, Antonini può contare sull'unanimità dei consiglieri comunali, su un assessore che fa rapporti, e su qualche manina che gli passa i documenti riservati: magari si tratta di bonus previsti nella cittadinanza onoraria conferitagli qualche settimana fa.