Un viaggio nella memoria, un tributo al sacrificio e alla sofferenza di migliaia di soldati italiani e cittadini sovietici: "La fede nuziale nella steppa" è il nuovo libro di Giovanni Di Girolamo, pubblicato dalla casa editrice Gaspari di Udine. Attraverso testimonianze, immagini, mappe e documenti, il volume ricostruisce le tragiche vicende legate alla campagna di Russia, soffermandosi in particolare sugli assedi di Arbuzovka e di Certkovo durante il duro inverno del 1942-43.
Storie di vite spezzate nella ritirata dal Don
Il libro di Di Girolamo si distingue per la sua ricchezza documentale, capace di far emergere storie inedite e toccanti. Tra gli oggetti simbolo della memoria spiccano la fede dell'artigliere Gaetano Sacco, il gavettino del carabiniere Plado Mosca e gli strumenti medici del dottor Genderini. Piccoli reperti che diventano testimonianze tangibili di un dramma umano e militare, reso ancora più vivo dal lavoro di ricercatori e appassionati come Aleksander Perminov, Cristiano Maggi, Edoardo Chiappafreddo ed Enia Accettura.
L'obiettivo dell'autore è chiaro: mantenere vivo il ricordo di quei giovani soldati partiti per una guerra lontana e mai tornati, oltre a ricordare la sofferenza delle loro famiglie. Il libro si sofferma anche sul sacrificio dei 132 marsalesi caduti sul fronte russo, sia in battaglia che nei campi di internamento.
Un nuovo tassello nella ricerca storica
Per Giovanni Di Girolamo, questo volume rappresenta una nuova tappa in un percorso di ricerca che lo ha già portato alla pubblicazione di libri fondamentali come "Prigionieri della Steppa" (Gaspari, 2019), "Armir – Il Ritorno dall’Oblio" (Tralerighe, 2022) scritto con Enia Accettura e Cristiano Maggi, e "Fiamme sul Don" (Tralerighe, 2024), realizzato con Enia Accettura. Grazie alla sua collaborazione con esperti, istituzioni e Associazioni d’Arma, Di Girolamo si è affermato come uno dei maggiori esperti italiani sulla storia dei bersaglieri e sulla campagna di Russia.
Il libro ha ricevuto il patrocinio della sezione di Paceco dell'Associazione Nazionale Bersaglieri e della comunità creativa "La Città che Vorrei", testimoniando il forte interesse e la valenza culturale della ricerca storica condotta.
Un monito per il presente
"Nonostante il tempo trascorso, lo spirito e la perseveranza di molti volontari e dei familiari dei protagonisti di quelle tragiche vicende alimenta la ricerca", scrive Di Girolamo. La memoria storica, secondo l'autore, è fondamentale per evitare gli errori del passato, specialmente in un'epoca in cui i venti di guerra tornano a soffiare minacciosi.
"Cerchiamo di onorare il ricordo di chi ha pagato con la vita e di chi, pur sopravvissuto, ha portato con sé le conseguenze di una grande sofferenza", conclude Di Girolamo. "Oggi più che mai, i governanti devono assumersi la responsabilità di scegliere la pace e la convivenza pacifica, per evitare di ripetere le tragedie del passato".