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01/05/2025 06:00:00

"La statua di Mollica aggiunge valore e bellezza a Marsala, ecco perchè"

 Caro Direttore di Tp24,

che dispiacere e che sconcerto ho provato qualche giorno fa nel leggere su Tp24 un articolo, firmato da un tale “Francesco” (senza cognome, ma escludo che sia un inedito del Papa testé defunto), che con incredibile leggerezza ironizzava in modo sprezzante sulla bellissima statua che verso la fine dello scorso anno fu installata al centro del giardinetto situato sul Lungomare Boeo, tra gli sbocchi di via Diaz e del viale Isonzo, e quindi inaugurata dal Sindaco di Marsala con una cerimonia il 19 dicembre.

L'opera di cui stiamo parlando raffigura un atleta nell'atto di compiere un funambolico esercizio ginnico, e fu realizzata nel secolo scorso da Teodoro Mollica, cioè da uno dei rari e veri artisti che hanno saputo dar lustro alla città di Marsala nella seconda metà del Novecento. Giuseppina Mollica, anche lei valida artista e figlia di Teodoro, ha donato la statua al Comune di Marsala, dando atto, con questo gesto, di autentico e generoso amore per la sua città natale (altre sculture di Teodoro Mollica ornano per esempio i Giardini Cavallotti, ma immagino che anche questo fatto sia sfuggito al quasi-ignoto Francesco, che in quanto a conoscenza dell'autore dell'opera non pare abbia le idee molto chiare, dal momento che si limita a scrivere: “una statua spuntata di recente sul lungomare... donata da un cittadino artista, se ho capito bene”).

Ma veniamo allora alla statua, e al suo autentico valore e significato storico-artistico. Basta uno sguardo, se assuefatto all'iconografia delle avanguardie artistiche del secolo scorso, per afferrare al volo la discendenza sicura dell'opera, che appartiene a quel vasto e importante filone tematico che potremmo definire del “dinamismo figurativo”: autentica rassegna di capolavori che spezzano i dogmi estetici della tradizione, e hanno per oggetto, in gran parte dei casi, proprio la figura umana. Spendido filone di opere che si snoda dal big-bang della rivoluzione futurista (basti pensare alle “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni), fino al meraviglioso carosello della “Danse” di Henri Matisse e ai celebri disegni degli atleti di Picasso.

A questi ultimi, ossia proprio a Picasso, pare davvero che Teodoro Mollica abbia voluto ispirarsi nel creare il suo “atleta”, quasi trasponendo in forma tridimensionale le ardite curve del disegno picassiano, e ricreandole in modo certamente originale e geniale.

Non aggiungo altro, perché mi pare che questa breve nota possa bastare a intuire il valore della statua che dallo scorso dicembre aggiunge bellezza e valore al lungomare di Marsala. Il fatto, poi, che a questo valore sia stata aggiunta la parola “pace” non fa che richiamare l'idea del significato che l'atletica, e lo sport in generale, hanno sempre rappresentato nell'avvicinamento dei popoli. Idea giustissima e perfettamente appropriata, dunque, e niente affatto strana come “Francesco” ingenuamente suppone.

E ancora un grazie a Giuseppina Mollica per lo splendido dono che ha fatto a Marsala.

 

Massimo Jevolella