A Trapani si apre finalmente un nuovo capitolo per il rione Cappuccinelli. I lavori di riqualificazione partiranno entro la prima metà di giugno, con una data di conclusione fissata per marzo 2026. L’annuncio è arrivato direttamente dall’ingegnere Orazio Amenta, dirigente comunale, durante un’assemblea pubblica molto partecipata tenutasi nei locali della parrocchia di San Giovanni. I residenti, ormai stanchi di attese e promesse, sono tornati a chiedere spiegazioni e garanzie sul futuro di un quartiere segnato da decenni di disagi.
Per facilitare il dialogo e fornire risposte puntuali, è stato attivato uno sportello informativo all’interno dell’edificio del Terzo Settore, dove i cittadini potranno recarsi per ricevere aggiornamenti, chiarimenti e dettagli tecnici sui vari interventi. Si tratta di un passaggio importante per avvicinare concretamente la popolazione alle istituzioni, evitando il rischio di fraintendimenti e alimentando un rapporto di fiducia.
Al centro dell’incontro c’era il progetto Pinqua – Piano Nazionale per la Qualità dell’Abitare – che a Trapani porta due finanziamenti distinti da 15 milioni di euro ciascuno, destinati a riscrivere il destino urbanistico di una zona nata sessant’anni fa con l’impianto dell’Istituto Autonomo Case Popolari e poi lentamente abbandonata al degrado.
Il piano è ambizioso:
- prevede la sistemazione di 116 alloggi unifamiliari ormai in condizioni critiche;
- il rifacimento delle reti fognarie e idriche
- la creazione di nuovi spazi verdi;
- la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici;
- la riorganizzazione della viabilità e alla nascita di una comunità energetica.
Verrà demolito anche il Centro Comunale di Raccolta rifiuti, costruito lungo il mare e definito “un errore urbanistico” da più voci dell’amministrazione. In parallelo, verranno potenziati impianti sportivi e strutture scolastiche come la palestra Alighieri, dove i lavori sono già in corso grazie ad altri fondi.
Il sindaco Giacomo Tranchida ha parlato chiaro: i disagi non mancheranno. I cantieri, infatti, interesseranno contemporaneamente diversi ambiti e comporteranno inevitabili fastidi per chi vive e lavora nel quartiere. Ma è proprio da questo percorso difficile che, secondo il primo cittadino, può nascere una nuova identità per Cappuccinelli: “Un quartiere che sarà non solo riqualificato, ma trasformato in un modello di rigenerazione urbana e sociale. Le voci polemiche e le disinformazioni politiche che hanno accompagnato l’avvio del progetto – ha aggiunto – le smonteremo con i fatti e con la partecipazione dei cittadini”.
A ribadire la necessità di una collaborazione stretta tra amministrazione e residenti sono stati anche gli assessori Giuseppe Virzì ed Enzo Guaiana: “Ogni lotto avrà un referente che dialogherà direttamente con il Comune. Vogliamo costruire un meccanismo di gestione condivisa anche per la futura comunità energetica, che potrà garantire importanti risparmi economici”.
Il progetto, però, è partito in salita. A marzo scorso, TP24 aveva raccontato le difficoltà che minacciavano di far deragliare tutto. La situazione del quartiere era allarmante: fognature miste, allagamenti continui, palazzine Iacp in rovina, cemento ammalorato e, come se non bastasse, diversi casi di abusivismo edilizio che hanno obbligato il Comune a un’attenta ricognizione e regolarizzazione caso per caso. Anche l’impresa Costantino, vincitrice dell’appalto, aveva lanciato l’allarme: “I tempi sono strettissimi, rischiamo di perdere 20 milioni se non si parte subito”.
L’amministrazione, pur riconoscendo la complessità del progetto, ha voluto rassicurare: “La sfida del PNRR non è solo degli enti locali – ha detto Amenta – ma anche delle imprese. Stiamo lavorando in contatto costante con tutti i soggetti coinvolti. Se sarà necessario, si chiederà una proroga, ma intanto dobbiamo fare la nostra parte, tutti insieme”.
E così, mentre la macchina organizzativa si mette finalmente in moto, Cappuccinelli prova a crederci. La sua posizione strategica, tra mare e università, può diventare un punto di forza, trasformando un’area popolare in un hub residenziale, culturale e turistico. I prossimi mesi saranno decisivi. Intanto, la città guarda con attenzione (e un pizzico di scetticismo) a un progetto che può segnare il riscatto di un intero quartiere.