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04/05/2025 07:55:00

Trapani, oggi la storica processione per San Francesco di Paola

 Prende il via oggi pomeriggio alle 16 la storica processione di San Francesco di Paola a Trapani.

A causa dei lavori di restauro (tra l’altro non ancora iniziati) della sua chiesa di appartenenza, la processione partirà dalla chiesa di San Pietro. Come di consueto, il pesante simulacro uscirà portato in spalla dai devoti e accompagnato dalla banda musicale “Città di Paceco”, diretta dal maestro Claudio Maltese. Dopo un breve tragitto nel quartiere di San Pietro, non appena raggiunta la piazza antistante la chiesa di San Francesco di Paola, la vara verrà poggiata su un carrello a ruote per proseguire la processione lungo le strade della città. Lungo il tragitto, la processione si fermerà per un momento di preghiera dinanzi alla cappella della Madonna dei Marittimi in via XXX Gennaio e poi al porto, al varco Torrearsa, dove sarà gettata in mare una corona di fiori in memoria delle vittime del mare, essendo il Santo taumaturgo cosentino protettore dei marittimi.

La processione proseguirà il suo cammino verso il cuore del centro storico, fino ad arrivare al porto peschereccio con la tradizionale benedizione dei pescherecci e l’offerta dei ceri votivi, al termine dei quali ci saranno i giochi pirotecnici.

A seguire, inizierà la processione di ritorno verso la chiesa di San Pietro, dove la vara verrà nuovamente staccata dal carrello a ruote e sarà “annacata” allegramente in spalla per la tradizionale entrata in chiesa.

È una festa dal sapore tipico della genuinità popolare, che incarna dentro di sé una Trapani festosa, la quale si riunisce al centro per celebrare quello che rappresenta, in un certo senso, il “Santo patrono morale” della città, visto lo scarso seguito che accompagna il vero patrono di Trapani, ovvero Sant’Alberto. Le caratteristiche principali di questa processione cambiano registro più volte, con la parte iniziale e finale contraddistinte dai “W San Francesco di Paola” invocati dalla gente, e i momenti di preghiera durante la parte centrale dell’itinerario, recitate dal bravo don Giuseppe Bruccoleri. Il tutto è sempre alternato dalle marce allegre della banda di Paceco, che accompagna la processione di “Santu Patre” fin dal 1995.

La chiesa di San Francesco di Paola fu costruita tra il 1630 e il 1794, e all’interno della sagrestia (anche se attualmente si trova a San Pietro) è custodito un cinquecentesco mezzobusto in gesso policromo del Santo, proveniente dall’antico convento dei Padri Minimi che sorgeva nell’attuale via Convento San Francesco di Paola, in Casa Santa. Tutto ciò conferma le origini antichissime della devozione della città verso il Santo calabrese, che fu proclamato patrono di Trapani nel 1726 in seguito al prodigio del “sudore” del mezzobusto cinquecentesco.

Probabilmente fu in seguito a tale evento prodigioso che, nel 1729, Giacomo Tartaglio realizzò la bellissima ed imponente statua venerata dai trapanesi nella chiesa omonima del centro storico. È una statua che da sola pesa circa 250 kg e che, insieme al peso della vara e di tutti i ceri votivi, supera di gran lunga la tonnellata.

Il ripetersi di questa processione, nonostante il cambio temporaneo di “sede” per l’uscita e l’entrata del Santo, rappresenta il momento devozionale più alto della città di Trapani, dove i canoni usuali delle processioni assumono connotati unici, difficilmente riscontrabili in altre circostanze. Si spera che presto il Santo possa ritornare nella sua chiesa di appartenenza.

Infatti, lo scorso giugno, la chiesa di San Francesco di Paola è stata svuotata per permettere l’inizio dei lavori, ma ad oggi tutto tace. La solita burocrazia italiana: sempre zelante quando si tratta di ricevere, e approssimativa quando si tratta di dare. Tra l’altro, ci sono altre chiese chiuse per lavori, e il rischio che restino chiuse al culto per anni — come già accaduto ad altri luoghi storici — è davvero alto.

In fondo, le tradizioni cosa sono? Non sono altro che il tramandare usi, costumi, saperi, credenze e pratiche da una generazione all’altra. E in questo trasmettere e tramandare nel corso dei secoli, sono importanti anche i luoghi, perché essi giocano un ruolo essenziale nel mantenere vive le tradizioni culturali: non sono solo sfondi fisici, ma spazi carichi di significato, in cui si depositano e si rinnovano nel tempo gesti, riti e narrazioni che danno forma alla memoria collettiva.

Francesco Genovese



Religioni | 2025-12-22 12:05:00
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