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08/05/2025 09:35:00

"Morti sospette, cartelle truccate, interventi inutili". La denuncia del chirurgo del Civico

Al centro della bufera il reparto di Chirurgia toracica dell’Ospedale Civico. A denunciare tutto è un medico interno, che per tre anni ha raccolto prove su pratiche sanitarie allarmanti.

Un quadro inquietante emerge dalle denunce del dottor Francesco Caronia, chirurgo del reparto di Chirurgia toracica dell’Ospedale Civico di Palermo. Per anni, il medico ha documentato – con registrazioni audio, documenti e segnalazioni ufficiali – presunti episodi di malasanità che ora scuotono l’opinione pubblica.

A portare alla ribalta il caso è stata la trasmissione Le Iene, che nella puntata del 6 maggio ha trasmesso l’inchiesta firmata da Gaetano Pecoraro. Al centro del servizio, le gravi accuse mosse da Caronia: pazienti operati senza reale necessità, diagnosi ritardate, cartelle cliniche manipolate e interventi chirurgici eseguiti – a suo dire – solo per gonfiare i numeri e ottenere maggiori rimborsi.  Qui potete seguire il servizio delle Iene.

Una denuncia che non arriva all’improvviso. Caronia avrebbe sporto ben otto querele in Procura nel corso degli ultimi tre anni, senza però ottenere risposte concrete. Da qui la decisione di rivolgersi ai media, rendendo pubbliche le sue prove e assumendosi personalmente il rischio di esporsi.

Nel corso dell'inchiesta, il medico ha descritto uno scenario che definisce “sistematizzato”: quasi 300 cartelle cliniche sarebbero state alterate. Ma il dato più allarmante è legato ai pazienti che, secondo la sua testimonianza, sarebbero stati sottoposti a interventi chirurgici inappropriati o addirittura evitabili, in alcuni casi con esiti fatali.

Emblematico il caso di Nadia Costanzo, una 37enne morta dopo un’operazione che – secondo Caronia – non doveva essere effettuata in anestesia generale. “Lo dissi chiaramente: era un intervento da fare in anestesia locale. Così sarebbe stata salva”, si sente in un audio trasmesso da Le Iene. La donna non si è mai più risvegliata.

Secondo Caronia, dietro a queste scelte ci sarebbe la pressione di mantenere alta la produttività chirurgica, anche a costo di operazioni superflue. In alcune conversazioni registrate, emergerebbero frasi sconvolgenti attribuite al primario, come l'invito a “non lasciare la sala vuota”.

A seguito della trasmissione, Caronia è stato ricevuto dall’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, insieme al deputato dell’ARS Ismaele La Vardera, ex inviato de Le Iene. Quest’ultimo ha sottolineato come l’incontro non fosse affatto scontato: “Abbiamo portato la voce di un medico che ha deciso di non tacere di fronte a quello che ha visto”.

La politica intanto inizia a reagire. “Se quanto denunciato sarà confermato, siamo davanti a un fatto gravissimo”, ha dichiarato la deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo (Forza Italia), chiedendo un’ispezione immediata del Ministero della Salute. “Serve trasparenza – ha aggiunto – e chi ha responsabilità deve risponderne. La Sicilia non può continuare a distinguersi solo per le criticità della sua sanità”.

La vicenda si colloca in un contesto già critico: proprio nei giorni scorsi, i nuovi dati nazionali hanno confermato la Sicilia al penultimo posto nei livelli essenziali di assistenza sanitaria. Per molti, la denuncia di Caronia rappresenta solo la punta dell’iceberg.



Sanità | 2025-06-19 00:00:00
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