È un grido d'allarme silenzioso quello che arriva dai lavoratori della cooperativa Badia Grande di Trapani. Da settembre scorso, nonostante rassicurazioni che si susseguono da mesi, gli stipendi non vengono erogati, lasciando le famiglie in una situazione di crescente disperazione. L'ultimo pagamento risale a settembre 2024: sette mesi di attesa che pesano come un macigno sulla vita di chi, quotidianamente, si occupa dell'accoglienza dei migranti nel territorio trapanese.
Nonostante le difficoltà economiche, questi lavoratori continuano a garantire l'assistenza necessaria nei centri gestiti dalla cooperativa, dimostrando un forte senso di responsabilità verso gli extracomunitari in fuga. Un impegno che stride con la mancanza di tutele nei loro confronti.
La paura di ritorsioni, in un contesto di contratti a termine rinnovati mensilmente, impedisce ai dipendenti di denunciare apertamente la situazione tramite i canali sindacali. "Non abbiamo il coraggio di denunciare apertamente tramite i sindacati perché verremmo licenziati alla prima occasione, visto che lavoriamo con contratti rinnovati di mese in mese", dichiarano con amarezza alcuni lavoratori che preferiscono rimanere anonimi. "Vorremmo che la questione venisse portata all’attenzione della Prefettura, per capire realmente a cosa siano dovuti questi continui ritardi", aggiungono.
La cooperativa, interpellata sulla questione, attribuisce i ritardi esclusivamente a lungaggini burocratiche e ai ritardi nel trasferimento dei contributi ministeriali. "Abbiamo prontamente sollecitato il Ministero, ma al momento non abbiamo ricevuto risposte", spiegano dalla cooperativa Badia Grande in una nota ufficiale. Il problema sarebbe dunque legato ai mancati trasferimenti di fondi ministeriali tramite la Prefettura di Agrigento, che deve ancora liquidare oltre 10 milioni di euro relativi ai servizi resi nell’hotspot di Lampedusa dal marzo 2022 al maggio 2023.
"A questa situazione vanno ad aggiungersi i ritardi nell'erogazione da parte del Ministero dell’Interno dei finanziamenti ai Comuni gestori dei progetti SAI, sia nella categoria 'ordinari' che per Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), relativi al saldo 2024 e all’acconto 2025", sottolineano ancora dalla cooperativa. "Per quanto riguarda le comunità per minori che gestiamo per conto del Comune di Trapani, attendiamo i fondi da parte della Prefettura di Trapani. Una situazione, purtroppo, che non riguarda solo la provincia di Trapani, ma tutta la Sicilia e che è stata oggetto di attenzione da parte delle associazioni di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo in tutta l’isola".
Proprio ieri, Confcooperative Trapani e Fisascat Cisl hanno inviato una richiesta urgente di incontro al Prefetto di Agrigento per affrontare la delicata questione.
Non è la prima volta che i dipendenti rimangono per mesi in attesa dei loro emolumenti. Dal 2007, infatti, Badia Grande gestisce numerosi progetti legati all'accoglienza, alla tutela e all'integrazione di richiedenti asilo e rifugiati politici, operando in diverse strutture come il Centro di Accoglienza per richiedenti asilo (CARA) di Salina Grande, il Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Milo e vari centri del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) e del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI) nella provincia di Trapani.
Già nel 2020, la Prefettura di Trapani aveva anticipato 326 mila euro per consentire alla cooperativa di saldare gli arretrati ai lavoratori, evidenziando che non si trattava di un episodio isolato, ma di una situazione ricorrente.