Altro che svolta green: in Sicilia si va verso i termovalorizzatori, o per chiamarli con il loro nome, inceneritori. E' stata pubblicata sulla piattaforma “InGate” e sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due impianti previsti a Palermo (Bellolampo) e Catania (area industriale).
A comunicarlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, anche commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica regionale per i rifiuti: “È un altro passo avanti verso un obiettivo epocale, che ci permetterà di dire addio alle discariche e di evitare l’invio all’estero dei rifiuti”.
Il bando: 22 milioni per la progettazione, 800 per l’intera opera
Il bando, affidato a Invitalia, riguarda i servizi di ingegneria, sicurezza, relazione geologica e piano economico-finanziario. Il valore dell’appalto è di 22 milioni di euro, con altri 22,4 milioni per l’eventuale direzione lavori. I fondi complessivi per l’intervento, stanziati tramite l’Accordo per la coesione firmato da Schifani e Giorgia Meloni nel 2024, ammontano a 800 milioni di euro.
Le offerte dovranno essere presentate entro il 9 giugno. La progettazione, che include le indagini geologiche e geotecniche, dovrà essere consegnata entro 150 giorni naturali. A seguire, scatteranno le gare per la progettazione esecutiva, costruzione e gestione.
Di Paola (M5S): “Inceneritori contro le direttive UE”
Non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 Stelle, che parla senza mezzi termini di un “salto nel passato”. A criticare la strategia di Schifani è il deputato e coordinatore regionale Nuccio Di Paola: “Altro che obiettivo epocale. Gli inceneritori sono contro le direttive europee, che chiedono di ridurre le emissioni inquinanti, non certo di bruciare più rifiuti”.
“Altrove in Europa – aggiunge – si punta su riduzione, riuso e riciclo. Noi invece ci consegniamo a una logica superata, che l’Ue ha già criticato apertamente in altri casi, come per l’inceneritore di Roma, esprimendo preoccupazioni su impatto ambientale e salute pubblica”.
Il problema (irrisolto) degli impianti per il riciclo
Secondo Di Paola, la vera svolta sarebbe dotare la Sicilia degli impianti di trattamento per la raccolta differenziata, che ancora oggi mancano in larga parte dell’Isola: “Col contagocce si è fatto qualcosa, ma è ben lontano da ciò che serve. Intanto, il diritto alla salute è sempre più un miraggio, tra liste d’attesa infinite e ospedali in affanno”.
Il nodo ambientale e politico
Il dibattito è destinato a infiammarsi: da un lato Schifani presenta il progetto come la chiusura del ciclo dei rifiuti, dall’altro c’è chi parla di una strategia datata e pericolosa, che rischia di bloccare la transizione ecologica.
Nel frattempo, la gara è aperta e i tempi si annunciano serrati. Ma l'epoca degli inceneritori, più che una svolta, sembra uno spartiacque ideologico: tra chi sogna una Sicilia capace di differenziare, ridurre e riciclare, e chi punta ancora a risolvere tutto col fuoco.