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17/05/2025 13:00:00

Vini: conclusa in Sicilia la IV Giornata del progetto Bi.Vi.Si.

Si è tenuta domenica 11 maggio, presso l’azienda vitivinicola Santa Tresa di Vittoria, la IV Giornata di Campagna del progetto Bi.Vi.Si. – Biodiversità Viticola e Sostenibilità, promosso dal Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento SAAF), l’Università di Milano, aziende vitivinicole e vivaistiche del territorio, con il cofinanziamento della Regione Siciliana tramite la Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020.

Giunto alle sue battute finali – la conclusione è prevista per giugno 2025 – il progetto Bi.Vi.Si. si conferma un modello innovativo di agricoltura integrata e collaborativa, fondato sull’interazione tra ricerca scientifica, pratica agricola, e comunicazione del valore identitario della viticoltura siciliana. Cuore del progetto: la valorizzazione e sistematizzazione della biodiversità ampelografica dell’isola, attraverso un approccio di filiera che parte dalla selezione genetica fino ad arrivare alla vinificazione e analisi sensoriale, passando per vivaismo, agronomia e divulgazione.

Osservazione e adattamento in vigneto: il diario agronomico di Santa Tresa
Durante la visita tecnica, l’agronomo Silvio Balloni, direttore dell’azienda ospitante, ha illustrato il lavoro svolto nel vigneto sperimentale, ponendo l’accento su un metodo basato su osservazione continua e gestione adattiva. “Ogni pianta viene seguita singolarmente. Il nostro obiettivo è leggere e accompagnare il comportamento vegeto-produttivo, vendemmia dopo vendemmia, in funzione delle specifiche condizioni climatiche del territorio vittoriese”.

Balloni ha evidenziato come le stagioni 2023 e 2024 – definite “speculari e opposte” – abbiano richiesto un continuo riequilibrio tra sviluppo vegetativo e produzione. “Il vigneto è diventato un vero e proprio diario agronomico vivente, uno strumento di conoscenza condivisa che rafforza la capacità di adattamento del sistema produttivo locale”.

Analisi sensoriale: identità varietale nel calice
A seguire, la degustazione tecnica dei campioni 2024, condotta dall’enologa Valentina Caraci (team SAAF) e dal dottorando Manuel Schnitter, ha messo a confronto otto microvinificazioni (quattro bianchi e quattro rossi), selezionate per biotipo e zona di provenienza.

Tra i bianchi, i due Catarratto e i due Grillo (provenienti rispettivamente da Sclafani Bagni e Vittoria) hanno mostrato profili aromatici distinti e coerenti con il terroir: note agrumate, erbacee e saline nei campioni collinari; più morbide e fruttate per quelli della piana di Vittoria. Equilibrio polifenolico e buona acidità hanno garantito struttura e longevità.

I rossi – Vitrarolo, Nocera, Frappato e Nero d’Avola – hanno evidenziato intensità cromatica, profumi di frutti rossi e spezie, e una trama tannica fine. La degustazione ha confermato l’alto potenziale enologico della biodiversità autoctona, con vini capaci di esprimere autenticità e freschezza, anche in micro-vinificazioni sperimentali.

Un ecosistema collaborativo al servizio della viticoltura
Bi.Vi.Si. si è distinto fin dall’inizio per il suo approccio partecipativo, coinvolgendo università, aziende agricole, vivai e operatori del settore in un percorso di crescita collettiva. Il trasferimento tecnologico e delle conoscenze è stato al centro dell’iniziativa, favorendo l’adozione di pratiche innovative e l’empowerment delle comunità produttive locali.

“Il progetto rappresenta un’eredità concreta per il futuro del vigneto siciliano – ha dichiarato Camillo Pugliesi, direttore del Consorzio DOC Sicilia –. Abbiamo costruito una piattaforma scientifica e operativa che continuerà a generare valore ben oltre la chiusura formale del progetto”.

Pugliesi ha inoltre sottolineato il ruolo chiave della Regione Siciliana e dell’Assessorato all’Agricoltura, che con la Misura 16.1 del PSR hanno creduto in una visione evoluta e sistemica dell’agricoltura. Il Consorzio DOC Sicilia, in qualità di capofila, ha coordinato il lavoro dei partner, con l’obiettivo di rafforzare l’identità, la sostenibilità e la competitività della viticoltura isolana.

 



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