18:00 - Un abbraccio lungo, silenzioso e carico di dolore ha unito i genitori di Biagio Lombardo nel piazzale del tribunale di Marsala, subito dopo la lettura della sentenza. Giuseppe e Vita, stretti l’uno all’altra, hanno accolto con dignità e commozione il verdetto che ha condannato Giampiero Vitale, 25 anni, a cinque anni e otto mesi di reclusione per la morte del loro figlio, travolto e ucciso in un incidente stradale il 13 gennaio 2024 lungo la SS115, tra Marsala e Mazara del Vallo.
La decisione è arrivata dal Giudice per l’udienza preliminare Sara Quittino, al termine di un processo carico di tensione emotiva. Il pubblico ministero aveva chiesto nove anni di carcere, ma il GUP ha optato per una pena più contenuta, pur infliggendo a Vitale pesanti sanzioni accessorie: la revoca definitiva della patente di guida, l’obbligo di pagamento delle spese processuali e il risarcimento dei danni alle parti civili, che sarà quantificato in sede civile.
Tanta la partecipazione emotiva: fuori dall'aula oltre ai genitori di Biagio, erano presenti anche zii, parenti e molti amici del ragazzo, giunti per assistere a un momento tanto atteso quanto doloroso. Tra loro anche l’avvocato di parte civile, il romano Maurizio Gabrielli, visibilmente commosso, che ha scelto di non rilasciare dichiarazioni alla stampa, limitandosi a esprimere soddisfazione per l’esito del giudizio.
Biagio Lombardo aveva appena 18 anni. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo nella comunità marsalese.
06:00 - È attesa questa mattina la sentenza del processo che vede imputato Giampiero Vitale, il 25enne accusato di aver investito e ucciso Biagio Lombardo, il giovane volontario della Croce Rossa di appena diciotto anni, deceduto il 13 gennaio 2024 in un tragico incidente stradale avvenuto sulla SS115, tra Marsala e Mazara del Vallo.
La decisione sarà emessa al termine dell'udienza con rito abbreviato “secco”. Il procedimento si basa unicamente sugli atti già acquisiti, dopo che il GIP Sara Quittino ha rigettato la richiesta di rito abbreviato "condizionato", avanzata dalla difesa per introdurre una testimonianza tesa a modificare la dinamica dell’incidente. Un consulente dell’imputato che avrebbe dovuto sostenere che Biagio, al momento dell’incidente, stava spingendo il motorino a luci spente. Una tesi che è stata fortemente contestata dalla parte civile.
Secondo le risultanze della consulenza tecnica della procura, Giampiero Vitale si trovava in stato di ebbrezza e alterazione psicofisica al momento dell’impatto. L’auto che guidava viaggiava a velocità tripla rispetto al limite consentito, sotto la pioggia, in condizioni di scarsa visibilità. Le prove per l'accusa hanno portato a definire la sua responsabilità come totale e incontrovertibile.

“Giustizia e verità per Biagio”
Al termine dell'udienza dello scorso 28 gennaio 2025, amici e familiari di Biagio si sono radunati davanti al Palazzo di Giustizia per una manifestazione silenziosa e composta, portando uno striscione con un messaggio chiaro: “Giustizia e verità per Biagio”. Il legale della famiglia Lombardo, l’avvocato Maurizio Gabrielli, ha dichiarato: “Non è un principio di vendetta, ma di giustizia. La comunità non può accettare che venga anche solo ipotizzata una responsabilità di Biagio. La sua memoria merita rispetto”.
Chi era Biagio, volontario dal cuore grande
Biagio Lombardo non era soltanto un ragazzo. Era un giovane esempio di altruismo e dedizione. Volontario attivo della Croce Rossa Italiana di Mazara del Vallo, veniva descritto da colleghi e amici come un ragazzo educato, disponibile, pieno di vita. Un ragazzo di una grande umanità, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Raro trovare in un giovane così tanto senso civico. Alla sua memoria sono stati intitolati un oratorio e un campo sportivo, simboli del suo amore per lo sport, la comunità e la socialità. Biagio era una presenza viva nella comunità marsalese, e la sua perdita ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Oggi si attende la sentenza. Non solo la famiglia, ma un’intera comunità e quanti hanno voluto bene a Biagio.