×
 
 
24/05/2025 10:50:00

Corruzione nella sanità siciliana, la Cassazione riapre il processo 

 La Corte di Cassazione ha cancellato una delle accuse più pesanti nel processo "Sorella Sanità": quella di concussione per induzione nei confronti di Antonino Candela, ex direttore generale dell’Asp di Palermo e commissario per l’emergenza Covid. La Suprema Corte ha ritenuto che il fatto "non sussiste", ponendo fine a questa contestazione.

Tuttavia, non finisce qui: la Cassazione ha disposto il rinvio in appello per altri capi d’imputazione, in particolare per l’accusa di corruzione legata a un presunto patto sugli appalti per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali (gara da 17 milioni di euro). Candela, secondo l’accusa, avrebbe favorito il rinnovo del vecchio contratto consentendo alla stessa azienda di partecipare a una seconda gara da 20 milioni.

Nello specifico, Candela è accusato di aver esercitato pressioni su Fabio Damiani, allora responsabile del servizio e oggi coimputato, per favorire una specifica azienda. Damiani, in una conversazione intercettata, avrebbe espresso disagio per le richieste subite.

La difesa di Candela ha espresso soddisfazione per l’annullamento della condanna per concussione, definendo infondata l’accusa. Ora si attende il nuovo processo d’appello per valutare le restanti responsabilità.

Fabio Damiani, ex manager dell’Asp di Trapani e figura chiave nella Centrale unica di committenza, vede una parte della sua condanna (6 anni e 6 mesi) diventare definitiva. Per altri episodi, invece, la Cassazione ha annullato la sentenza per difetti nella formulazione delle accuse. Il processo ripartirà da capo, ma la responsabilità per alcune ipotesi di corruzione è stata confermata.

Oltre a Candela e Damiani, il processo coinvolge diversi altri imputati, tra cui Salvatore Manganaro e altri manager delle società appaltatrici. Alcuni di loro avevano già ricevuto condanne in primo e secondo grado. Ora, dopo il pronunciamento della Cassazione, si apre la possibilità per loro di rivalutare le singole posizioni.

Il processo "Sorella Sanità" rappresenta uno dei più importanti scandali sulla gestione della sanità siciliana. Ora, con la decisione della Cassazione, si riapre la partita.