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15/12/2025 10:33:00

Soldi per restituire le salme: 15 indagati tra operatori obitorio e imprese funebri

Il rilascio delle salme al Policlinico di Palermo sarebbe stato trasformato in un vero e proprio sistema di affari illeciti. È quanto emerge da un’inchiesta della Procura di Palermo, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, che ha portato alla richiesta di arresto per 15 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione e concussione.

 

Tra gli indagati figurano operatori della camera mortuaria dell’ospedale, titolari di imprese funebri e alcuni loro dipendenti. La richiesta di misure cautelari è stata notificata e ora spetta al giudice per le indagini preliminari fissare gli interrogatori preventivi, al termine dei quali deciderà se disporre o meno gli arresti.

Secondo gli inquirenti, all’interno dell’obitorio del Policlinico operava un’associazione criminale strutturata, con regole precise e una spartizione dei proventi. I dipendenti dell’ospedale, in cambio di somme di denaro, avrebbero accelerato o “oliato” le pratiche per il rilascio delle salme, la vestizione dei corpi e la gestione degli adempimenti burocratici affidati alle imprese funebri.

 

Era stato persino predisposto un vero e proprio tariffario: le richieste di denaro andavano dai 50 ai 200 euro. Chi tra gli imprenditori del settore si rifiutava di partecipare al sistema, secondo l’accusa, veniva minacciato o ostacolato nello svolgimento della propria attività.

 

L’indagine ha preso avvio a Milano, dove la polizia stava intercettando un titolare di un’agenzia funebre palermitana. L’uomo era stato incaricato da un collega milanese di occuparsi delle pratiche per il trasferimento nel capoluogo lombardo della salma di un uomo morto in Sicilia. Durante una conversazione telefonica, ignaro di essere ascoltato, l’imprenditore avrebbe ammesso di aver consegnato 100 euro a un operatore della camera mortuaria, spiegando che «qui funziona così».

Da quell’intercettazione sono partiti gli approfondimenti investigativi che avrebbero portato alla scoperta di un sistema corruttivo radicato all’interno dell’ospedale, ora al centro dell’inchiesta giudiziaria.