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25/05/2025 09:15:00

Bancarotta ed evasione fiscale, nuovo processo per Scozzari e altri quattro a Marsala

Un altro caso di (presunta) bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale è all’esame del Tribunale di Marsala.

Si tratta del processo che vede imputati i castelvetranesi Giuseppe Scozzari, di 50 anni, e Vito Giuseppe Accardo, di 56, la salemitana Giuseppina Gisone, di 58, il palermitano Davide Matranga, di 46, e la corleonese Valentina Corallo, di 43. Quasi tutti sono difesi dall’avvocato castelvetranese Tancredi Bongiorno, tranne il Matranga, che è difeso dall’avvocato marsalese Edoardo Alagna. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Marsala nel 2020, con approdo all’udienza preliminare nell’anno successivo.

Il processo si tiene davanti al collegio del Tribunale di Marsala presieduto da Matteo Giacalone (giudici a latere Francesco Paolo Pizzo e Francesco Giardina). Il 15 luglio dello scorso anno, il Tribunale di Marsala (diverso collegio) ha assolto Giuseppe Scozzari dalle accuse di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. Amministratore della Cooperativa "Insieme", che fino al 2019 ha operato a Castelvetrano nell'ambito dell'accoglienza dei migranti, le accuse erano state mosse nell’ambito di un progetto Sprar, acronimo di “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”. L’inchiesta era stata avviata nel febbraio 2018, quando il Comune di Castelvetrano segnalò presunte irregolarità nelle rendicontazioni annuali del progetto Sprar gestito dalla cooperativa.

Le irregolarità furono segnalate dalla Commissione Straordinaria Antimafia, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale, alla Procura della Repubblica di Marsala e al Ministero dell'Interno, quest’ultimo ente erogatore dei finanziamenti destinati all'accoglienza dei migranti ospitati nelle strutture gestite dalla cooperativa. La Procura della Repubblica di Marsala aveva avanzato e ottenuto il rinvio a giudizio per Scozzari. Le accuse riguardavano la mancata restituzione di oltre 390.000 euro al Comune di Castelvetrano, somme che il Comune riteneva indebitamente erogate, e l'uso da parte di Scozzari di false attestazioni di spesa e fittizie imputazioni al fine di ottenere erogazioni pubbliche per milioni di euro. Dopo oltre tre anni di procedimento giudiziario, il Tribunale di Marsala (presidente di quel collegio Alessandra Camassa) ha ritenuto infondate le accuse.