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27/05/2025 06:00:00

Pnrr Sanità, dopo 4 anni a che punto sono i progetti in Sicilia

 Sono trascorsi 4 anni da quando il PNRR è stato presentato come unica occasione per cambiare il volto delle città, delle Regioni, del Paese.


Gli occhi sono puntati sulla Salute, sulla Missione 6, l’ufficio parlamentare di bilancio ha presentato un focus sullo stato di avanzamento dei lavori, che presenta enormi ancora ritardi e altrettante criticità. Non c’è visione strategica, nel complesso i progetti e poi i cantieri hanno avviato una nuova stagione ma non con una visione strategica di insieme, il problema poi più importane sono le risorse umane.
La situazione appare ancora più complicata per il Sud, dove la perdurante e anche mai risolta carenza di personale medico e paramedico mette in crisi il sistema sanitario e l’ accesso alle cure.

Le riforme
Il finanziamento per la Missione 6 ammonta a 15,63miliardi di euro, tra gli obiettivi:
-rafforzare l’assistenza territoriale con Case e Ospedali di comunità (CdC e OdC), assistenza domiciliare (ADI) e Centrali operative territoriali (COT);
- digitalizzare i Dipartimenti di emergenza-urgenza (DEA) e il Fascicolo sanitario elettronico (FSE);
- potenziare le terapie intensive, ammodernare le grandi apparecchiature sanitarie;
- promuovere formazione, ricerca biomedica e il riordino degli IRCCS.

Sono due le riforme più importanti che hanno come obiettivo l’assistenza territoriale e il riordino degli IRCCS, il DM22/2022 e il Decreto Legislativo 200 del 2022, entrambe sono state adottate ma c’è un problema legato alla loro entrata in funzione, si tratta di strutture non ancora a pieno regime.

Case della comunità e Ospedali di comunità
Il target di realizzazione per le case della comunità è sceso da 1350 a 1038, i cantieri attivati sono 943, molti dei quali pure attivati, ma appena 38 collaudati. Stessa cosa per gli Ospedali di Comunità, ci sono 310 cantieri avviati ma solamente 14 collaudati.
I maggiori ritardi sono tutti nel Mezzogiorno: il sud ha utilizzato solo il 18,5% delle risorse CdC e il 19,1% per gli OdC, contro valori molto più alti nel Centro-Nord. Sul piano dei servizi è ancora peggio, solo il 3% delle CdC offre oggi i servizi obbligatori previsti dal DM 77, con gravi carenze di personale medico e infermieristico.

ADI e telemedicina, Sicilia fanalino di coda
Per l’Assistenza domiciliare integrata sono stati stanziati 2,97 miliardi di euro, nel Nord c’è stato un forte incremento di assistiti, in Sicilia ha raggiunto solo l’1% del target. Si registra appena un accesso mensile per il 60% degli assistiti, con scarsa integrazione sociosanitaria.
Va male anche per la telemedicina, i progetti regionali sono stati approvati e la piattaforma nazionale è attiva, ma l’obiettivo di 300.000 pazienti assistiti entro il 2025 è stato rimodulato a causa dei ritardi. Solo 50.699 pazienti sono previsti per il 2024.
Anche per la digitalizzazione dei DEA i numeri sono critici, solo il 21% delle risorse è stato fatturato (SAL). Anche il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) soffre di limiti strutturali, nonostante le norme sul FSE 2.0: problemi di interoperabilità, frammentazione regionale e ritardi nei caricamenti dei documenti.
La spesa Pnrr sostenuta al 2024 è pari a 2,8 miliardi su 15,6 previsti, ma i restanti 12,5 miliardi dovranno essere spesi tra il 2025 e la metà del 2026.